Solano: arresto Isola ennesimo inciampo di una giunta con mediocri capacità e di infimo spessore politico

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Domenico Solano, Coordinatore per la provincia di Reggio Calabria di LabDem e segretario del Circolo Pd di Palmi, entra a gamba tesa sulla nota vicenda giudiziaria relativa all’arresto, avvenuto nei giorni scorsi, dell’assessore Giuseppe Isola. L’esponente del Partito Democratico accusa frontalmente l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Barone e lo fa senza utilizzare mezzi termini. Di seguito il contenuto integrale della nota stampa. 

“La questione che ha portato all’arresto dell’assessore G. ISOLA è l’ennesimo inciampo nel cammino tortuoso di una giunta che si è maldestramente barcamenata tra ricatti ed interessi clientelari, senza una visione politica, senza un orientamento ideale,  senza una progettualità e dunque una giunta inadeguata al governo della città.

 Il sindaco ha la gravissima responsabilità di aver scelto una classe dirigente di scarso livello, di mediocri capacità e di infimo spessore politico. Il criterio guida di queste scelte, in barba alla sbandierata meritocrazia,  è stato quello di compensare il galoppinaggio elettorale con incarichi pubblici – presidenze, assessorati, componenti nei consigli d’amministrazione e financo le posizioni in pianta organica dei funzionari comunali -. Per il qualunquismo di governo le competenze professionali e le capacità dirigenziali non erano richieste, per essere scelti bisognava solo dimostrare di “averci messo la faccia” per l’elezione del sindaco Barone.

Una classe dirigente di incompetenti sprovveduti, spesso anche arroganti e superficiali che hanno asservito l’amministrazione della cosa pubblica a malcelati  interessi di parte.

Affidare l’amministrazione della cosa pubblica  a figure di così basso profilo politico è il peccato originale del sindaco Barone. Un limite grave che il PD denuncia ormai da tempo, con le assemblee di piazza, con gli inascoltati gridi di allarme più volte veicolati a mezzo stampa e con iniziative di vario genere.

 La vicenda della concessione del Teatro alla Mottà assume oggi un’eclatanza giudiziaria ma era noto sin da subito ed a tutti che in quell’affidamento ci fosse del torbido, che le modalità le limitazioni ed i tempi di quel bando fossero sospetti, che le frequentazioni politico/amministrative alle cene nel ristorante del teatro fossero tanto evidenti quanto inopportune. L’unico a non accorgersi di nulla è stato il sindaco e chi con lui condivide la responsabilità politica di questa sciagurata amministrazione.

 L’irresponsabilità e la scarsa propensione a difendere gli interessi collettivi sono un punto fermo di quest’amministrazione comunale, che si è già caratterizzata per tutta una serie di vicende con importanti rilievi giudiziari. Dalla improvvida gestione di Villa Repaci, alle questioni relative al PSC, dalla concessione di suoli comunali senza l’attivazione di procedure concorsuali a quest’ultima strana vicenda del Teatro alla Motta, tutto riconduce all’utilizzo di patrimonio comunale per interessi di parte contrapposti all’interesse pubblico.

 Alla luce di questi eventi vien da pensare che la rivisitazione dei posti di responsabilità all’interno del comune, effettuata subito dopo l’elezione del Sindaco, fosse proprio finalizzata ad eliminare quanti potessero in qualche essere d’ostacolo agli interessi di parte che si intendevano perseguire in modo così evidente e spregiudicato.

 Palmi ha bisogno di nuovo slancio, di una classe dirigente che abbia cultura politica e spirito di servizio. L’amministrazione Barone è arrivata al tramonto ed è bene che si tolga di mezzo al più presto, anche per prevenire la buia notte che segue il declino e proteggere la città dai colpi di coda di una compagine la cui spregiudicatezza è pericolosa per se e per gli altri.”

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