Templari Federiciani, la rettoria di Cosenza plaude alla Guardia di Finanza

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Un plauso di ammirazione giunga alla Guardia di Finanza per la sua operatività rivolta a coltivare la legalità economica.
E’ quanto dichiara in una nota il Rettore dei Templari Federiciani della provincia di Cosenza Filomena Falsetta in ordine all’individuazione, da parte dei “baschi verdi” del gruppo della Guardia di Finanza di Sibari, di una piantagione di canapa indiana per un valore di 150 mila euro.
Si tratta di irrinunciabili momenti di formazione civile, che avvicinano sempre di più la Guardia di Finanza ai giovani, consentendo loro di cogliere il reale valore della legalità economica, soprattutto sotto il profilo  dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti, che, nelle ultime ore, a Messina, hanno stroncato la vita di una ragazza, la quale avrebbe assunto ecstasy cattiva.
Anche se il linguaggio mediatico, a volte, uccide ancor prima. Non esistono droghe buone o cattive, così come non esistono droghe pesanti o leggere; esiste invece la “droga”, che, già di per se, è sinonimo di morte, una morte che può essere lenta o veloce, ma che pur sempre di morte si tratta.
Chi assume droga, inizia, inevitabilmente, la sua discesa verso la distruzione del corpo e della mente.
Da qui le iniziative dei Templari Federiciani, che avranno come scopo quello di far comprendere che investire sull’educazione delle giovani generazioni significa risvegliarle su tutto ciò, diffondendo la figura del “giovane  moderno” come colui che è in grado di aprirsi precocemente alla piena comprensione della  droga e dei suoi effetti.
E’ questa “la moda sociale”da noi inseguita sulle orme del Gran Maestro Federiciano – conclude Falsetta -, ossia quella intesa come processo di cambiamento che si avvale di modelli giovanili capaci di progredire speditamente in ogni ramo di cognizioni che riguardano il loro benessere fisico e intellettivo, e che siano pronti a cooperare con gli organismi deputati alla loro salvaguardia.

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