Terrorismo, marocchino fermato in Calabria:”Ho visto video per curiosità”

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Hamil Medhi, il marocchino 25enne fermato a Luzzi, nel cosentino, con l’accusa di auto-addestramento ai fini di terrorismo internazionale, è stato interrogato oggi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cosenza. L’interrogatorio del giovane è durato poco più di 20 minuti, durante i quali Medhi ha dichiarato :“Non ho mai pensato di far parte dell’Isis perché sono un musulmano moderato e non mi piace il terrorismo. Non sono entrato in nessun sito, ho solo visionato dei video su youtube per pura curiosità. Consultando Youtube appaiono molte immagini relative ai conflitti in corso ed io mi sono soffermato a guardarli. Ma voglio ribadire che la mia era solo curiosità”. Ed in merito al suo viaggio in Turchia risponde: “Sono partito per pregare nella più moschea blu. Ma sono andato proprio in Turchia perché quella era la più vicina ed accessibile dal punto di vista economico; Gli unici contatti telefonici sono quelli con mio cugino in Belgio perché cercavo di andare in quel Paese per trovare lavoro. Poi mio cugino mi ha detto che la situazione lavorativa era come quella dell’Italia ed a quel punto sono rimasto con la mia famiglia”. Francesco Porto, avvocato del 25enne, ha chiesto la revoca della misura cautelare affermando: “Ho chiesto la revoca della misura cautelare e lo sblocco dei colloqui con i familiari. Ma quello che tenevo a precisare è che la normativa applicata nei confronti del mio assistito è molto pericolosa. Sono norme che limitano la libertà di culto e che vanno a punire non un reato ma l’intenzione di una persona. Somigliano alle leggi naziste contro i gay, quando un atteggiamento più effimero per essere arrestati”.

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