Tesi di laurea su beni sequestrati e confiscati con relatore il Professor Gratteri

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Una tesi di laurea sull’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC) alla criminalità organizzata

L’aggressione ai patrimoni della criminalità organizzata, nella strategia di contrasto da parte dello Stato, fu una straordinaria intuizione del giudice Giovanni Falcone, che ha poi trovato negli anni sempre maggiore spazio nella legislazione italiana antimafia. Aggredire il patrimonio mafioso e riportarlo nelle mani dei cittadini assume il profondo significato di rafforzare l’immagine dello Stato, specialmente in quei territori dove il degrado ha creato una sfiducia nei confronti delle istituzioni. A focalizzare l’attenzione sull’argomento è ora una tesi di laurea discussa qualche giorno fa alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. La Dott.ssa Eleonora Fonte, di Palmi, ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza discutendo una tesi dal titolo “Agenzia dei beni confiscati: criticità e prospettive”; relatore il Professore Dr. Nicola Gratteri, Procuratore Capo della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo calabrese. Il lavoro di Fonte ripercorre l’evoluzione storico-normativa dell’Agenzia Nazionale (ANBSC), partendo dalle leggi degli anni sessanta per giungere fino ai giorni nostri, senza trascurare un approccio critico alle normative che si sono susseguite nel tempo. Prosegue analizzando alcuni casi esemplificativi di confisca e assegnazione di beni sulla provincia di Reggio Calabria, evidenziando come “la destinazione degli stessi beni a fini sociali mira a restituire alla collettività quei patrimoni che sono stati costruiti in modo illecito puntando, allo stesso tempo, ad una crescita economica e sociale del contesto territoriale in cui questi beni sono inseriti”. Tra le “prospettive future”, Fonte menziona alcune proposte di modifica alla vigente disciplina, tenendo conto dei limiti e delle criticità della stessa, nonché le proposte di modifica all’attuale D.lgs. n. 159/2011 (cd Codice Antimafia) presentate al governo proprio dal Procuratore Gratteri.

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