In un Paese in cui c’è un calo demografico di questo tipo non si dormirebbe la notte per risolvere il problema e invece qui si alimentano le condizioni per far scappare via i giovani. Al sud viene impedito di andare più veloce, i soldi destinati al mezzogiorno vengono rubati. La classe dirigente locale comanda finchè lo fa nei termini, nei modi e negli interessi di quel potere economico del nord. Michele Emiliano quando ha provato a porre il problema del sud nel Pd, Renzi gli ha scatenato contro una guerra nucleare. Reddito di cittadinanza? Non è la soluzione, però faccio notare che il reddito di cittadinanza dato a chi ha bisogno sta sollevando grandi polemiche, mentre nessuna polemica sugli 80 euro calibrati da Renzi soltanto per i redditi medio-bassi. Sono andati tutti al nord e nessuno ha fiatato” Pino Aprile, scrittore e giornalista, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Sulle condizioni del sud Italia. “Abbiamo visto anche in un’inchiesta di Report come i soldi destinati al sud vengano sottratti al sud a chi ha meno e portati al nord a chi ha più –ha affermato Aprile-. E’ un furto. La legge Calderoli sul federalismo fiscale aveva stabilito che venisse quantificato quello che costano i servizi destinati ai cittadini italiani e il quantificato sarebbe stato dato agli amministratori delle regioni in maniera uguale per tutti. Loro dicono che al sud non sanno amministrare, ma quando hanno fatto i conti si sono accorti che non era vero, era tutto frutto di pregiudizi. Se si applicasse la regola dell’uguale per tutti, Calederoli ha detto che il nord rimarrebbe col cappello in mano. Allora non sono più stati calcolati i livelli essenziali ed è partita la richiesta dell’autonomia. Si è trovato un trucco per rubare altri soldi al sud”. Secondo l’ultimo rapporto Swimez 2 milioni di persone lasciano il sud. “E’ una tragedia epocale. E’ la fine di tutto il Paese. Ovunque ci sia un Paese duale, con una parte più sviluppata dell’altra, le nazioni falliscono e noi siamo al fallimento. In un Paese in cui c’è un calo demografico di questo tipo non si dormirebbe la notte per risolvere il problema e invece qui si alimentano le condizioni per far scappare via i giovani. Non è che il sud vada meno veloce del nord, è che al sud viene impedito di andare più veloce. L’Italia unificata è nata perché forse funzionale allo sviluppo della civiltà industriale che si andava imponendo in tutto il mondo alla stessa maniera, con la creazione di colonie interne. Una parte del territorio viene impoverita in modo che quelle risorse, trasferite in un’altra parte del Paese, vadano a creare le fabbriche e la parte diventata più povera vada a riempire quelle fabbriche a basso costo. La classe dirigente locale comanda finchè lo fa nei termini, nei modi e negli interessi di quel potere economico del nord. I capilista del Pd al sud sono almeno per il 50% uomini del nord mandati al sud. La Lega al sud ha mandato commissari del partito a governare le colonie. Michele Emiliano quando ha provato a porre il problema del sud nel Pd, Renzi gli ha scatenato contro una guerra nucleare”. Sul reddito di cittadinanza. “Non è la soluzione, però faccio notare che il reddito di cittadinanza dato a chi ha bisogno sta sollevando grandi polemiche, mentre nessuna polemica sugli 80 euro calibrati da Renzi soltanto per i redditi medio-bassi. Sono andati tutti al nord e nessuno ha fiatato.”
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