Calabria: rapine, atti intimidatori e minacce in aumento esponenziale, nel silenzio assordante di tantissimi

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Alla luce degli ultimi eventi criminali, minacce, attentati incendiari e rapine nei confronti di tantissimi operatori economici calabresi, vedasi gli ultimissimi accadimenti a Vibo Valentia e Crotone, è indispensabile affrontare l’argomento e aprire un dibattito serio e costruttivo.

 La questione sicurezza, oramai, è divenuta un dramma sociale di non poco conto, ove non bastassero gli innumerevoli fattori ostativi che alimentano uno stato socio economico ormai in metastasi nella vita di imprese, liberi professionisti, pensionati, giovani disoccupati e famiglie. Un quadro decisamente fosco che deve essere contestato dalla popolazione tutta e risanato con il supporto di tutti.

 Nella situazione attuale, quello che maggiormente  ci preoccupa  è il silenzio di una politica nazionale e regionale  che sembra  vivere su un altro pianeta, impegnata in altre faccende, come se tutti questi accadimenti non fossero un problema politico. Allo stesso modo, anche il mondo associazionistico, eccetto qualche eccezione, sembra stare sulla stessa lunghezza d’onda, quando invece dovrebbe essere in prima linea a combattere questi fenomeni.

 La crisi economica e finanziaria ormai in atto da tanti anni, alimentata da questi fenomeni malavitosi, sta mettendo in ginocchio la nostra regione che rischia di andare in default.

 Cittadini tutti, ma in primis politica e mondo dell’associazionismo in generale, devono quindi fare squadra per uscire da questa tremenda spirale che sta deprimendo famiglie ed imprese senza alcun allentamento.

 Auspico dunque un interesse del Ministro degli Interni e di tutti coloro i quali ricoprono ruoli in politica e nelle istituzioni tali da sollecitare un vero cambio di passo. Far ripartire la nostra Regione necessita certamente di una soluzione al quesito Sicurezza. La Calabria merita di divenire una istituzione e regione  “normale”, e lo meritano ancora di più tutti quei calabresi che quotidianamente fanno i salti mortali e provano a mantenere alto il nome della nostra Regione.

 Non possiamo parlare di ripresa, di uscita dal tunnel, di giovani da incentivare a nuove intraprese, se continuiamo a trascinarci questo pesante e angoscioso problema.

 

Salvatore Lucà – Compagnia dei Democratici Calabria

 

 

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