Costringeva la moglie a prostituirsi, arrestato rumeno a Crotone

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Crotone. Una storia agghiacciante dalla città Pitagorica dove Il Personale dell’U.P.G.S.P. ha proceduto al fermo del cittadino rumeno G.T., di 30 anni, in quanto sarebbe responsabile di sfruttamento della prostituzione aggravato in danno della moglie G. M. , 24enne.

In particolare G. M. ha denunciato che il marito, allontanatosi poco prima dell’arrivo degli operatori, ormai da circa tre mesi l’avrebbe costretta con violenza e minaccia a prostituirsi in Via Regina Margherita a Crotone.

La stessa ha dichiarato che era giunta a Crotone circa tre mesi fa unitamente al marito con la promessa che si sarebbero trasferiti in questa provincia per lavorare onestamente, lui come muratore e lei come badante, tuttavia appena giunti in città lo stesso, avrebbe chiesto alla moglie di prostituirsi; la donna avrebbe reagito con un netto rifiuto alla richiesta del coniuge e da questo ne sarebbe nata una lite violenta in cui il fermato avrebbe aggredito la moglie colpendola con calci e pugni al fine di costringerla a “lavorare” in strada per lui.

Per questi motivi, la donna da circa un mese si sarebbe ribellata alla situazione, rifiutandosi di continuare l’attività di meretricio. Il rifiuto, tuttavia, insieme alla mancanza di incasso, avrebbe generato una nuova reazione violenta del marito, il quale, picchiando nuovamente la moglie al fine di costringerla a continuare a lavorare, avrebbe indotto la stessa a scappare di casa ed a rifugiarsi presso l’abitazione di un’amica.

Qui sarebbe stata raggiunta dal marito, il quale, sostenendo di essere pentito, l’avrebbe convinta a tornare a casa promettendole che la situazione sarebbe realmente cambiata.

In realtà, dopo qualche giorno, nulla era cambiato e lei sarebbe stata costretta a continuare a lavorare in strada. La donna, ieri, esausta delle vane promesse del marito per l’ennesima volta avrebbe ribadito di non voler più fare la prostituta aggiungendo altresì di essere intenzionata a tornare in Romania e chiedere il divorzio.

Quest’ultimo, arrabbiato ed ubriaco, avrebbe iniziato ad inveire contro la moglie, ordinandole, con tono minaccioso, di andare immediatamente a lavoro poiché bisognoso di denaro e che se non avesse acconsentito sarebbe finita male, minacciando la stessa di morte, a tal punto la donna avrebbe telefonato la Polizia denunciando quanto accaduto.

L’uomo è stato rintracciato all’interno del proprio appartamento con una valigia pronta e con in tasca un portafogli contenente la cifra di 340,00 Euro e i documenti di identità propri e della moglie.

All’interno dell’abitazione è stato rinvenuto, oltre a varie ricevute di trasferimenti monetari all’estero, un Block Notes riportante il resoconto dell’attività di meretricio svolta dalla donna.

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