Giaimo (Fiamma Tricolore) su legge elettorale: Porcellum in salsa calabrese

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Riceviamo e pubblichiamo          

Conclusa nel peggiore dei modi la legislatura regionale in Calabria. Noi che fummo coloro che demmo per primi sostegno alla candidatura a governatore di Peppe Scopelliti, per accorgerci che, col passare dei mesi, non tutto andava per come le premesse e le promesse recitavano, in ondivaghe e sempre peggiori prese di posizione e provvedimenti, presi spesso ad-personam piuttosto che a beneficio dei cittadini, siamo arrivati al redde-rationem finale che, fedeli al detto che “il veleno è sempre sulla coda”, ha propinato ai Calabresi, invece dei provvedimenti economici necessari per salvaguardare il Lavoro ed i diritti Costituzionali dei Calabresi (Mobilità e Salute in primis), una “legge” elettorale che si preoccupa, al pari di quelle che si continuano ad emanare per europee e politiche, di eliminare ogni voce che sia non solo di opposizione ma anche banalmente critica nei confronti dei due-tre gruppi che ci governano, verso i quali gli Italiani sono tutti giustamente infuriati, ma che perciò tendono solo a perpetuare, per via normativa visto che non ci riescono col consenso, il proprio potere, siano maggioranza o minoranza in questo perverso sistema.

          Avantieri, dunque, un Consiglio Regionale delegittimato dalle tante inchieste giudiziarie, che omettiamo di ricordare solo per non diventare prolissi e tediosi nella nota, e dagli scandali di ogni genere, ha provveduto a licenziare frettolosamente e con un numero di consensi assolutamente ridicolo (vergognoso forse sarebbe l’esatto termine) un testo di Legge che abbatte ogni residuo di Democrazia e Libertà presente sul nostro territorio, contro cui si è doverosamente alzata la unica voce contraria, seppur autorevole, dell’Ufficio Legislativo della stessa Regione.

          Tralasciando di sottolineare la mancata tutela della rappresentanza territoriale, nella norma sono gravemente e dolosamente violati i diritti dei Cittadini al dissenso che si può e si deve esprimere nelle urne e, successivamente, nei  consensi che continuano a dirsi “democratici”. Che senso hanno gli sbarramenti di coalizione visto che, in un sistema che elegge solo 24 (o 25) consiglieri il 4% è soglia insita e minima per eleggere una propria rappresentanza? Perché negare a partiti e movimenti che esprimono la volontà di un calabrese su venti di essere rappresentati ed avere voce in un Consiglio che da almeno due legislature è composto da una larga maggioranza di inquisiti per reati di mafia, corruzione, concussione, appropriazione indebita, percezione e spesa di somme non dovute e quant’altro?  Quale nocumento apporterebbe ad una istituzione siffatta l’elezione di persone nuove, non schierate nel sistema ma che vogliono portare in quei palazzi la voce dei cittadini “normali”; quelli che stringono la cinghia per arrivare a fine mese, quelli che non riescono a farsi una casa (e se se la fanno su essa pagano un fottio di tasse), quelli cui vengono negati servizi sociali ed assistenza (che una becera e stantia visione della Solidarietà assegna a loschi figuri ed a poveri cristi strappati dalla terra d’origine e dalla proprie tradizioni per essere utilizzati come “schiavi del terzo millennio”).  In soldoni una vera “porcata”, degna di quel “porcellum” di calderoliana memoria, e nella speranza che poi, in vista delle elezioni, non siamo costretti tutti ad assistere, da parte del “fattore”, come estensore ed ispiratore maximo on.le Talarico, di questa legge non si debba assistere al teatrino di chi rinnega la propria creatura attribuendo ad altri “colpe” esclusivamente e principalmente sue.

          Certamente, e prima che ciò possa accadere, la Fiamma Tricolore si batterà con ogni mezzo in suo possesso ed in tutte le sedi possibili, dalle strade alle aule dei tribunali, affinchè questa vergogna venga eliminata e sia sostituita con norme che, pur nei limiti imposti dalle attuai normative, garantiscano al massimo la rappresentanza di tutti in seno al Consiglio; la possibilità di esprimere le proprie opinioni, soprattutto se in dissenso con quelle del pensiero dominante; il ricambio etico e morale degli eletti; la trasparenza di ogni singolo atto.

          Noi della Fiamma ci convinciamo sempre di più della bontà della scelta fatta qualche mese fa, e questa scelta sosterremo fino alla fine. Ora ai Calabresi il compito e l’onere di scegliere tra la conservazione di un sistema “grillosinistracentrodestra”, che è già fallito in Italia, in Europa e nel mondo, oppure scegliere la Libertà optando per il cambiamento, la Giustizia Sociale, il primato dei Calabresi, le persone oneste e perbene che vedranno inserite nelle nostre liste ed in quelle della coalizione che si stà coagulando, ed ogni giorno di più rafforzando, attorno al candidato governatore, Carlo TURINO .

 

  Natale GIAIMO 

Portavoce Liste Fiamma Tricolore  Calabria

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