Gianturco (CasaPound): se i Rom sono già tutelati in quanto minoranza, vengano esclusi dalle graduatorie per alloggi, servizi e da ogni contributo pagato dai cittadini

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Dopo l’ennesimo consiglio comunale sulla questione Rom, si è deciso che in via degli Uliveti si insedieranno 25 famiglie Rom. In pratica si realizzerà un altro accampamento, composto da 20 villette a schiera in muratura e 5 villette prefabbricate. Considerando che oggi il campo è formato da circa 350 individui e che le famiglie Rom sono di norma composte da un minimo di cinque o sei persone, ci rendiamo facilmente conto che saranno oltre 120 i Rom trasferiti nell’innovativo campo di via degli Uliveti e che tutti gli altri saranno dislocati in più punti della città all’interno di case prefabbricate.

 

«Come se lo scempio fatto dall’amministrazione comunale non bastasse – commenta Mimmo Gianturco – a rincarare la dose ci si mettono anche alcuni pseudo rivoluzionari che chiedono al sindaco Gianni Speranza che i Rom siano considerati lametini a tutti gli effetti. Una idiozia che avrà come conseguenza che tutti i Rom si troveranno sempre nelle primissime posizioni di tutte le graduatorie, così come avviene oggi, sia quelle relative all’assegnazione di alloggi popolari Aterp, sia in quelle per l’erogazione di servizi e di contributi sociali; che si continueranno ad utilizzare fondi comunali per la loro assistenza; che a seguito dello sgombero di Scordovillo, così come prevede la normativa nazionale, bisognerà assicurare alle famiglie che risiedono nell’accampamento un alloggio alternativo».

 

«Se in quanto minoranza etnica – conclude Gianturco – vengono tutelati con appositi fondi ministeriali ad hoc utilizzabili anche per costruire alloggi, allora si utilizzi sempre questa logica: siano considerati rom, e si tutelino esclusivamente con appositi fondi (fondi strutturali europei) e siano esclusi da tutte le altre graduatorie, cosicché i lametini possano finalmente usufruire di ciò che gli spetta di diritto. Il comune di Lamezia non utilizzi più fondi comunali per l’assistenza ai Rom distribuendo quanto risparmiato alle famiglie lametine in difficoltà economica. Gli alloggi costruiti con i fondi strutturali europei siano dislocati in tutta la città, ad esclusione di quei rioni dove c’è già una forte presenza di Rom e per non più di due famiglie».

 

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