Gianturco: “Nicolini? Verità di comodo”. Negato il confronto al consigliere comunale

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“La lotta alla mafia non può prescindere dalla lotta all’immigrazione clandestina, che rappresenta un business per la criminalità organizzata. Avevo chiesto un confronto pubblico con il sindaco di Lampedusa, ma non mi è stato concesso. Dalla Nicolini ho ascoltato solo verità di comodo”. A dichiararlo è il consigliere comunale Mimmo Gianturco.

“Ieri sera si è svolto un incontro pubblico organizzato dal Festival Trame 6 – afferma Gianturco – per discutere di immigrazione e accoglienza, al quale è intervenuto Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa. Parlare di questo tema in una rassegna dedita alla lotta alla mafia, è davvero paradossale. Non fosse altro perchè, è proprio con il business dell’accoglienza che la mafia aumenta i suoi giri d’affari. E ad evidenziare ciò, oltre all’inchiesta ‘Mafia Capitale’ portata avanti dalla Procura della Repubblica di Roma, è anche Raffaele Cantone, Presidente nazionale dell’Anticorruzione”.

“Volevo confrontarmi con la Nicolini proprio su questo connubio fra mafia e accoglienza – continua il leader di CasaPound – ma non mi è stato concesso. E pure sarebbe stato un arricchimento al dibattito soprattutto per i tanti lametini accorsi alla manifestazione culturale. Avremmo potuto organizzare una dura contestazione, ma abbiamo preferito tentare un confronto politico dal quale sarebbero emerse due diverse posizioni, nonché diverse idee per affrontare il problema dell’immigrazione clandestina, fornendo alla città una rassegna culturale sicuramente più ricca di contenuti”.

“Durante la serata di ieri – affonda il consigliere comunale – ho ascoltato molta retorica e verità di comodo, proprio nel classico stile radical chic, di cui la Nicolini ne è classica espressione. Ha omesso di dire che la maggior parte degli immigrati rappresenta per la mafia manodopera a basso costo da sfruttare attraverso il caporalato, nuovi scagnozzi a cui far smerciare la droga, nuovi clienti a cui a far acquistare prodotti contraffatti che saranno rivenduti nei mercati e sulle spiagge italiane. Se si vuole combattere realmente la mafia – conclude – si deve combattere anche l’immigrazione clandestina, ma sono in pochi quelli che hanno il coraggio di dirlo. E fra questi c’è sicuramente CasaPound”.

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