Il Pensiero Del Giorno – Quella negligenza all’italiana e le vite spezzate

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Il Pensiero Del Giorno 

Quella negligenza all’italiana e le vite spezzate.

Il nostro fine settimana è stato contrassegnato dalla notizia che più di tutte ha avuto ripercussione nelle nostre menti e coscienze, ovvero l’incidente occorso presso la cabinovia in località Mottarone-Stresia, il quale ha cagionato quattordici vittime e distrutto la vita delle rispettive famiglie al seguito. Doveva essere un fine settimana di ripartenza, di ritorno alla vita post-chiusura causa pandemia. Ed ecco invece l’ineluttabilità e l’imponderabilità della vita, talvolta assurda e incomprensibile nel proprio dipanarsi, con una parola che mai vorremmo sentire ed invece siamo costretti per l’ennesima volta a pronunziare e scrivere: tragedia. Quattordici vittime, dicevamo fra cui due bambini ed un terzo di nome Eitan, ricoverato in condizioni critiche presso il nosocomio Regina Margherita di Torino. Sgomento. Ma la domanda che gli inquirenti e noi tutti ci stiamo ponendo in questi giorni ed ore è la seguente: questa tragedia poteva essere evitata e/o scongiurata? Dalle ultime risultanze dell’istruttoria dopo gli interrogatori effettuati questa notte agli indagati pare proprio di si. Difatti, gli indagati hanno ammesso le loro colpe per aver disinserito il freno di emergenza applicando il forchettone, ovvero la piastra che disabilita la frenata come suddetto d’emergenza. Perché é stato compiuto un simile ed inconsulto gesto? Pare per non far cessare le attività dopo la chiusura. Chi sono gli indagati posti in fermo in queste ore? Luigi Nerini, capo della società che gestisce la struttura, un ingegnere Enrico Perocchio e un capo servizio Gabriele Tadini. Tutti accusati di omicidio colposo e rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro aggravati dal derivato disastro. Un gesto pienamente consapevole dice il procuratore Olimpia Bossi, compiuto per evitare interruzioni del servizio per ragioni prettamente economiche, gesto che ha purtroppo, continua, causato una strage. Sono in corso ulteriori valutazioni in merito a possibili sviluppi dell’indagine ed eventuali nuovi indagati. Per fare un “redde rationem”, dopo gli interventi di manutenzione non sufficienti effettuati il tre maggio, visti i fatti verificatisi, la cabinovia doveva essere chiusa per ulteriori lavori che dovevano essere effettuati onde evitare drammatiche conseguenze, purtroppo come suddetto puntualmente verificatisi. Una strage che se non ci fosse stata la lascivia umana poteva essere evitata. Invece stiamo qui inermi a commentare l’assurdità dell’accaduto di una strage all’italiana.

Francesco Grossi

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