Melito di Porto Salvo: Operazione “Paquettes” assolto Aligi Pasquale

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Il G.U.P. di Roma, la Dott.ssa E. Tamburelli, ha assolto con formula piena Aligi Pasquale, difeso dagli avvocati Mario Santambrogio e Giuseppe Pirozzo. Aligi era stato tratto in arresto nel luglio 2013 nell’ambito della c.d. Operazione “Paquettes”, la maxi-operazione antidroga, condotta dai Carabinieri di Roma, che aveva portato gli inquirenti a scoprire le rotte della droga dal Sudamerica, dalla Spagna e dall’Albania. Secondo l’originario impianto accusatorio, Aligi Pasquale aveva intrattenuto illeciti rapporti con Lasi Franco, broker dedito al narcotraffico internazionale, partecipando, con lo stesso, ad un tentativo d’importazione in Italia di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente. Più in particolare, stando a quanto sostenuto dagli inquirenti, nel periodo a cavallo fra il giugno ed il luglio 2011, l’ALIGI, unitamente allo stesso LASI (ed ad un gruppo di soggetti direttamente riconducibili allo stesso Lasi – tra cui uno n.m.i. di stanza in Colombia), avrebbe preso parte al tentativo di quest’ultimo di far pervenire dalla Colombia un ingente quantitativo di sostanza stupefacente (210 kg. di cocaina); stupefacente che avrebbe dovuto raggiungere il porto di Napoli ove ad attenderla vi sarebbero stati dei soggetti affiliati ai locali clan della camorra. A tale ricostruzione si sono opposti gli avvocati Mario Santambrogio e Giuseppe Pirozzo, i quali, hanno fatto emergere come in realtà le prove considerate a carico del loro assistito non fossero di consistenza tale da consentire l’irrogazione di una condanna. In effetti, hanno rilevato i due penalisti, gli elementi utilizzati dagli inquirenti per identificare in Aligi uno dei soggetti a cui faceva riferimento il Lasi durante l’organizzazione delle proprie tentate importazioni, erano oltremodo generici e privi di ogni elemento a riscontro. Inoltre, anche gli scenari delinquenziali ricostruiti dall’accusa tramite le varie attività d’intercettazione telefonica ed ambientale risultavano erronei sotto più profili ed in special modo con riferimento alla partecipazione dell’Aligi a degli incontri (tenutisi fra quest’ultimo, il Lasi ed altri soggetti di nazionalità straniera) asseritamene organizzati ai fini della pianificazione strategica delle importazioni. I due penalisti, hanno anche censurato la stessa possibilità che tutte le condotte rilevate dagli inquirenti potessero, in concreto, costituire il reato di tentata importazione di sostanza stupefacente. Secondo i due avvocati, infatti, gli  non erano riusciti a dimostrare se, effettivamente, il sodale del Lasi di stanza in Colombia fosse mai entrato in possesso di sostanza stupefacente e se fosse mai riuscito a spedirla. Alla fine della camera di consiglio, tenutasi in data 26 febbraio u.s., il G.U.P. presso il tribunale di Roma, accogliendo in toto le censure difensive, ha mandato assolto Aligi Pasquale perché il fatto nono sussiste.

 

 

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