Ndrangheta Operazione Romanzo Criminale, arrestato un ex maresciallo e coinvolto un sacerdote

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Una vicenda veramente da “Romanzo Criminale” quella scoperta dagli inquirenti che hanno portato al fermo di 11 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso. Tra di loro c’è l’ex comandante della stazione carabinieri di Sant’Onofrio (VV), Sebastiano Cannizzaro, arrestato a Vibo Marina dagli stessi colleghi del Comando provinciale. Ma quello di Cannizzaro non è il solo nome a destare stupore nell’inchiesta, nelle indagini figura anche un sacerdote, don Salvatore Santaguida, già indagato e sottoposto anche a perquisizione nell’ambito del precedente filone investigativo in cui si ipotizzava il passaggio di informazioni da parte sua alla cosca vibonese. Nei confronti del sacerdote non sono stati assunti nuovi provvedimenti, dal momento che i fermi sono stati adottati, come ha spiegato il procuratore distrettuale di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo durante una conferenza stampa, “nei confronti di quelle persone per le quali si presupponeva il pericolo di fuga e posizioni più complesse”. Per quanto riguarda l’ex maresciallo dei carabinieri, èstato evidenziato che il sottufficiale è stato sospeso dal servizio nel 2012, all’inizio delle inchieste sulla cosca Vibonese, mentre lo scorso mese di febbraio è stato radiato dall’Arma. “I carabinieri – ha evidenziato il colonnello Daniele Scardecchia, comandante provinciale di Vibo – hanno fatto pulizia al loro interno, senza guardare in faccia nessuno, con il provvedimento di radiazione che è stato adottato di impulso da parte degli stessi vertici dell’Arma. Un’azione necessaria, perchè altrimenti non si sarebbe potuta fare piena luce su quanto accaduto, considerato anche che in poco tempo abbiamo ottenuto trenta arresti nei confronti di questa cosca”.

Il ruolo dell’ex carabiniere è stato definito “inquietante”, dagli investigatori. Cannizzaro avrebbe, infatti, omesso di trasmettere alla Procura le denunce presentate da Michele Fiorillo contro i Patania, nelle quali l’uomo dichiarava di subire continue vessazioni. Solo dopo l’omicidio dello stesso Fiorillo, l’ex maresciallo si sarebbe preoccupato di preparare una ricevuta di deposito degli atti in procura, risultata però falsa. Si tratta, però, solo di una delle omissioni che lo stesso avrebbe compiuto. Il tenente colonnello Vittorio Carrara, comandante del Reparto operativo vibonese, ha aggiunto: “Sono emerse diverse omissioni da parte dell’ex maresciallo, il quale pensava di poter fare da arbitro al di la della magistratura”. Netta la presa di posizione del procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri: “La Procura non guarda in faccia a nessuno, come d’altronde fanno le forze dell’ordine – ha detto – e non c’è alcuna possibilita’ di restare impuniti”

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