”Delle due l’una, o il progetto del cogeneratore a Longobucco (Cosenza) e’ sicuro oppure non lo e”’. Lo dice la deputata M5S Dalila Nesci, che sull’opera in costruzione ha presentato oggi un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Ambiente e della Ricerca. Nell’atto, la parlamentare ha chiesto garanzie che non vi siano pericoli per gli abitanti, in considerazione del fatto che il primo appaltatore rinuncio’ ai lavori – scrisse in una nota – per ”carenze progettuali tali da compromettere la validita’ dell’intero progetto”. La deputata rileva che il sindaco di Longobucco preciso’ ufficialmente, invece, che si trattava di refusi progettuali ”ininfluenti ai fini della realizzazione del progetto”. ”L’esperienza di L’Aquila – dice Nesci – deve spingerci a non sottovalutare mai nulla. La Calabria ha un territorio molto a rischio, per cui e’ fondamentale sapere se il cogeneratore a biomasse sorgera’ in una zona sicura o meno e se il progetto garantisce la popolazione. Ove ci fossero incertezze, dubbi e possibili rischi, occorrerebbe fermare l’iter amministrativo e approfondire le cose”. ”Sono del parere, poi, che debba essere la popolazione – conclude Nesci – a scegliere se il cogeneratore, che non e’ a impatto zero, debba essere costruito o meno a Longobucco. Questo caso conferma la necessita’ di ascoltare gli abitanti del territorio, che sono i diretti interessati. Specie in Calabria, avremo una democrazia quando sapremo partire dai bisogni veri dei cittadini, che devono essere sempre coinvolti nelle decisioni che toccano la loro vita quotidiana”
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