Omicidio boss Luca Bruni, arrestati reggenti cosca ndrangheta Rango-Zingari

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Rango Maurizio

Nelle prime ore di oggi 18 marzo 2015 i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cosenza e personale della Squadra Mobile della Questura di Cosenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di RANGO Maurizio, 38 anni, e di BRUZZESE Franco, 47 anni, ritenuti “reggenti” della cosca di ‘ndrangheta “Rango-Zingari”, egemone in provincia di Cosenza, poiché gravemente indiziati per i reati di concorso in omicidio pluriaggravato, porto e detenzione illegale di armi e occultamento di cadavere, tutti aggravati dalle metodologie mafiose, in danno di BRUNI Luca, di cui si sono perse le tracce il 03 gennaio 2012.

I provvedimenti sono stati emessi sulla scorta delle indagini coordinate dal Procuratore LOMBARDO, dai Procuratori Aggiunti LUBERTO e BOMBARDIERI e dal Sostituto Procuratore BRUNI e condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo e dalla Squadra Mobile.

L’attività d’indagine veniva avviata a seguito della denuncia di scomparsa di BRUNI Luca, avvenuta il 03.01.2012, poco prima scarcerato e assurto a ruolo verticistico del proprio gruppo a seguito della prematura scomparsa di suo fratello Michele, che stava tentando di organizzarsi per ampliare il raggio d’azione degli interessi illeciti della propria cosca, evidentemente in contrasto con gli accordi già stabiliti da un “patto” intercorso tra la cosca dei c.d. “italiani” con quella dei c.d. “zingari”, la prima capeggiata da LANZINO Ettore e verso la quale lo stesso BRUNI nutriva un forte risentimento ritenendola “storicamente” responsabile della morte di suo padre Francesco, inteso come “bella bella”, e la seconda retta, nel periodo storico di riferimento, da BRUZZESE Franco.

In particolare la prolungata attività d’indagine, che ha beneficiato anche del contributo di alcuni collaboratori, da ultimo FOGGETTI Adolfo, consentiva di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti degli arrestati che in concorso tra loro, con premeditazione ed al fine di agevolare l’attività delittuosa della cosca mafiosa di riferimento, attiravano la vittima in un tranello, ordito facendogli credere di partecipare a un incontro al vertice dell’organizzazione mafiosa con gli allora latitanti LANZINO Ettore e PRESTA Franco e ne cagionavano la morte esplodendo al suo indirizzo imprecisati colpi d’arma da fuoco e successivamente occultandone il cadavere, recentemente rinvenuto.

LAMANNA Daniele, 40 anni, esponente di spicco del citato gruppo criminale, destinatario del medesimo provvedimento, resosi irreperibile, risulta attivamente ricercato.

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