Quartuccio (GD Reggio Calabria):nel Sistema Scopelliti anche l’impegno sociale aveva un fine elettorale

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Riceviamo e pubblichiamo

Un grande pedagogo come Paulo Freire diceva: “La vera generosità consiste precisamente nel combattere per distruggere le cause che alimentano la falsa carità.”

Parto da questa massima poiché ho appreso dai social-media che alcuni giorni addietro si è tenuto un incontro del NCD reggino del tutto particolare il cui tema, se lo si potesse riassumere in uno slogan, era “NCD per il sociale”. Lungi da me il voler entrare nel merito delle iniziative politiche di altri partiti, soprattutto poco affini alla mia persona, ma le devo confessare che una frase mi ha colpito più di altre: “Scopelliti raduna i suoi all’accademia del tempo libero”. Questa iniziativa, solo per il luogo in cui si è svolto, meriterebbe un premio all’autoironia per Scopelliti il quale, condannato in primo grado e bocciato alle urne durante le elezioni europee, ora di tempo libero ne ha più che a sufficienza. Scherzi a parte, il motivo per cui le scrivo è un altro. Leggendo la cronaca che i vari quotidiani fanno di questo incontro, si legge che NCD avvierà una serie di iniziative a favore dei bisognosi: assistenza alimentare, legale, medica, scolastica e amministrativa  di cui i cittadini potranno usufruire in maniera gratuita presso alcune sedi dei circoli.

Questo slancio di generosità ha suscitato in me una riflessione che ho intenzione di condividere con lei e con i suoi lettori, ed è la seguente: ma è ancora possibile che i cittadini debbono essere disorientati da quella dicotomia che spesso non distingue i diritti dai favori? Si persiste in un modus operandi che è stato alla base del fantomatico “modello Reggio”, meglio definibile come “sistema Scopelliti”, dove tutto, anche l’impegno sociale, aveva un fine elettoralistico, come a dire: “io ti garantisco questo, te lo spaccio per favore, tu ne giovi, però in cambio devi votarmi alle prossime elezioni”. E qui il fulcro della disamina: si crea il consenso sui bisogni dei cittadini e questo, mi sia consentito, è la politica più becera che possa essere messa in atto da un partito. E il partito democratico, in tutto ciò? E’ chiaro che alle ultime europee gli italiani, i calabresi ed in particolar modo i reggini, hanno mandato un chiaro segnale, tanto al partito democratico quanto agli avversari: i cittadini hanno voglia di cambiare passo. Vien da sé, allora, che se non vogliamo ripetere gli errori del passato e, soprattutto, scadere al livello dei nostri avversari politici, dobbiamo liberare i reggini dal bisogno. E’ un compito arduo, ma il partito democratico, una volta riconquistato Palazzo S.Giorgio, ha il dovere civico e morale di porre in essere delle politiche sociali, di comunità, che possano garantire un livello dignitoso di vita a tutti i cittadini, nessuno escluso! Un cittadino che non vive nel bisogno è un cittadino libero, che non si rivolge e non aderisce alla ‘ndrangheta, che vota secondo coscienza e non secondo necessità. Un cittadino libero è quello legittimato a criticare, quando lo ritiene opportuno, la sua amministrazione comunale. Il centrodestra reggino ha sempre attuato una politica che non libera i cittadini ma, anzi, li rende dipendenti dal potere politico, spesso inconsapevolmente. Il Partito Democratico, ora, ha un credito nei confronti dei cittadini ed è pronto ad assumersi la responsabilità di guidare la città e, soprattutto, ad attuare un serio programma di politiche sociali per Reggio. L’impegno che orienterà la nostra azione dovrà essere quello indicato da Freire: distruggere le cause che alimentano la falsa carità, alle quali la politica ha sempre risposto in modo clientelare. Passo dopo passo, siamo vicini alla svolta.

Daniele Quartuccio

Resp. Politiche sociali, associazionismo e terzo settore

Giovani Democratici Reggio Calabria

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