Si rifiuta di consegnare ciliegie, commerciante picchiato violentemente da tre fratelli a Reggio Calabria

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Reggio Calabria. Tre fratelli, Domenico, Cristian e Francesco Spinella di 34 anni, 32 e 21 anni, sono stati arrestati nel pomeriggio di ieri dalla Squadra Mobile diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro, al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di tentata estorsione aggravata e lesioni personali in pregiudizio di un commerciante.
I tre sono stati individuati come i presunti autori della tentata estorsione ai danni di un commerciante sfociata in una violenta aggressione allo stesso, verificatasi, lo scorso 21 giugno presso i Mercati Generali di Mortara.
I fratelli Spinella, anche loro commercianti nel settore alimentare, avrebbero richiesto all’uomo la consegna di quattro quintali di ciliegie,  senza voler corrispondere immediatamente il prezzo e riservandosi di pagarli dopo averli a loro volta venduti.
L’accordo, per come formulato dai tre, sarebbe risultato assolutamente sfavorevole alla parte offesa e quest’ultima, prevedendo la possibilità di non essere più remunerato, si sarebbe rifiutato di consegnare la frutta.
Le minacce dei fratelli, inizialmente verbali, a fronte del netto rifiuto opposto dal commerciante, sarebbero sfociate in una violenta aggressione, in particolare i tre  dopo aver buttato le pile di casse di ciliegie in terra facendo rovinare tutta la merce sul pavimento, si sarebbero scaraventati contro il commerciante con violenti calci e pugni in tutte le parti del corpo cagionando, alla vittima, lesioni personali, ritenute guaribili in 30 giorni.
Sulla scorta delle dichiarazioni rese nell’immediatezza dalla persona offesa, la Squadra Mobile ha avviato, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, l’attività investigativa che ha consentito di acquisire importanti riscontri in merito alle presunte responsabilità dei tre indagati. Dopo le formalità di rito, i tre sono stati associati presso la casa circondariale di Arghillà.

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