Verso lo sciopero generale. CGIL Rc-Locri: La Legge di Stabilità risparmia sulla SALUTE dei LAVORATORI

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Riceviamo e pubblichiamo

Reggio Calabria – La Cgil di Rc-Locri, sempre con lo scopo di proseguire nell’esposizione di alcuni punti della Legge di Stabilità governativa, vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica altre questioni che sono, per davvero, “odiose”.
La CGIL vuole far conoscere come anche il Governo Renzi ha trovato modo di intaccare il già debole versante pensionistico.
L’operazione posta in essere è, per davvero, incommentabile, perché va a colpire alcuni “diritti” dei lavoratori: la definizione di “lavori usuranti” non esisterà più, perché viene mascherata con la definizione di “lavorazioni particolarmente faticose e pesanti”.  
Il provvedimento governativo in essere, di fatto, all’articolo 45 comma 6 viene ulteriormente precisato e il cui contenuto è ulteriormente specificato, in dettaglio, nella stessa relazione tecnica di accompagno alla Legge di Stabilità che dispone: <<in materia di accesso al pensionamento, alle lavorazioni particolarmente faticose e pensanti (usuranti nda), la riduzione da 383 a 233 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015 delle risorse del Fondo costituito al fine di concedere il diritto al pensionamento anticipato ai lavoratori dipendenti impegnati in particolari lavori o attività (usuranti, nda) che maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2008; conseguentemente prevede una corrispondente riduzione di 150 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015 delle risorse del medesimo Fondo>>.

C’è solo un commento che all’iniquità di aver già pre-ordinato una soglia economica dove far rientrare determinate lavorazioni, il Governo Renzi lancia un altro bel messaggio che consente di risparmiare 150 milioni di euro sulla stessa Salute dei lavoratori. Infatti, il lavoratore (avente diritto), che non rientra nel budget economico pre-definito, sarà costretto a proseguire nel lavoro, per esempio, in galleria o su un ponteggio, ben oltre la soglia dei 62 anni.

AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE!     

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