Libertà di accesso alla professione forense e eguaglianza di opportunità per i giovani avvocati. Proposta di legge presentata oggi al Tribunale di Cosenza

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L’on, Enza Bruno Bossio ha relazionato stamani all’incontro organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Cosenza e dalla Camera penale “F. Gullo” sulla proposta di legge “Modifica alla Legge 31/12/2012 n. 247 recante Nuova disciplina dell’ordinamento forense”.

All’incontro hanno partecipato il Presidente dell’Ordine avv. Oreste Morcavallo, l’avv. Marcello Manna Presidente della Camera penale “F. Gullo” e l’on. Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia.

“Per quanto ci riguarda – ha detto l’on. Bruno Bossio nella sua relazione – con questa proposta di legge abbiamo voluto sanare una palese ingiustizia e riaffermare il principio della piena libertà di accesso alla professione forense e della eguaglianza delle opportunità soprattutto per i giovani avvocati. Principi che, senza le modifiche che proponiamo della legge 247/2012, vengono ad essere totalmente negati”.

“In particolare – ha proseguito l’on. Bruno Bossio – proponiamo l’abrogazione dell’art. 21 che ha introdotto norme che condizionano la permanenza nell’Albo Professionale (indispensabile per poter svolgere la professione) all’iscrizione (e al versamento della relativa contribuzione) alla Cassa di Previdenza ed Assistenza Forense. Questa norma, com’è del tutto evidente, penalizza soprattutto i giovani professionisti il cui volume reddituale è, agli inizi della carriera, spesso assai modesto e crea una evidente condizione di disparità con i colleghi più anziani o con quelli che lavorano in grossi studi professionali. Siamo convinti, inoltre, che tale norma rappresenti una evidente violazione del principio costituzionale (art. 33 comma quinto) che pone come unica condizione per l’accesso agli ordini professionali il superamento dell’esame di Stato”.

“Senza le modifiche proposte – ha affermato l’on. Bruno Bossio – è assai presente il rischio che si crei una situazione di sostanziale monopolio di alcuni grandi studi legali, l’espulsione dall’Ordine di un numero impressionante di giovani professionisti, che alcuni quantificano in circa 60mila”.

“Può il nostro Paese – ha chiosato la deputata calabrese – permettersi questo spreco incredibile di risorse umane? Per quanto ci riguarda, invece, una società libera è una società che offre soprattutto eguaglianza di opportunità”.

 

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