Tripodi: mi hanno mandato via utilizzando le consiglieri donne nelle mani di qualcuno ben definito

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Durissime accuse da parte di Franco Laratta ed Elisabetta Tripodi al Partito Democratico calabrese durante un convegno tenutosi a Cropalati (Cosenza).

L’ex sindaco di Rosarno, parlando della sua esperienza amministrativa  e non solo ha affermato come sia “molto più pericolosa la malapolitica che la ndrangheta. La mia esperienza politica di sindaco di Rosarno – ha aggiunto – si à trasformata in una battaglia di resistenza. Hanno tentato sin dal primo momento di farmi andare via. Ho retto per quattro anni e mezzo, poi hanno trovato il modo per far sciogliere il consiglio comunale, anche utilizzando le consiglieri donne, nelle mani di qualcuno ben definito. Doveva essere abbattuto un sindaco diventato suo malgrado un simbolo”.

Ancor più duro Laratta, secondo il quale “La Calabria è seduta su una montagna di illegalità, il malaffare è penetrato in tutti i partiti e nelle istituzioni. Occorre una fortissima reazione dell’opinione pubblica, occorre cacciare dalla politica i corrotti e i collusi. Ho piena fiducia nel presidente Oliverio che saprà ripulire la regione da corrotti o corruttori. Questo è l’ultimo appello per questa terra”.

Sul tema della legalità, specie nella politica calabrese, sia Laratta che Tripodi hanno sostenuto che “la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto. Questo vale ancora di più in Calabria. Nel Pd calabrese c’è bisogno di un’immagine nuova, pulita e trasparente. Occorre un fortissimo rinnovamento, perchè nei territori il partito è nelle mani di determinati soggetti, che impediscono ogni forma di cambiamento”.

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