Sabato in scena “L’anatra all’arancia”

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Sarà la commedia comica “L’anatra all’arancia” la protagonista del nuovo appuntamento con la rassegna “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo, che quest’anno ha offerto al numeroso pubblico spettacoli di grandissima qualità. Sabato 19 marzo alle ore 20.45 al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme andrà infatti in scena la commedia di David Amalfa, con gli attori della compagnia “Dietro le quinte” di Milazzo (Messina), che ripropone un collaudato testo degli anni ’70, dai meccanismi comici consolidati e gags all’altezza delle migliori commedie brillanti dei nostri giorni, che rendono questo spettacolo una garanzia.

“L’anatra all’arancia”, piatto tipico della raffinata cucina francese, chiarisce con un solo colpo di pennello l’ambiente sociale e culturale in cui si svolge questa esilarante e garbata commedia che da decenni continua a divertire platee teatrali e cinematografiche.  Un testo “sempreverde”, quindi, in cui il tema della coppia che scoppia ci mostra le mille sfaccettature dell’amore, della gelosia, della fedeltà e dell’infedeltà: temi tipici della commedia all’italiana, scontati ma, paradossalmente, sempre attuali.
In tale scoppiettante cornice farsesca, si muovono cinque personaggi, scolpiti tra comicità e satira psicologica, che animano una vicenda, fatta di continui colpi di scena e battute frizzanti. Tali personaggi affrontano in modo del tutto nuovo la fine di un matrimonio, cercando di evitare liti e conflitti con ragionevolezza. La crisi coniugale generata dalla monotonia e dal piattume e la conseguente infedeltà, non rappresenterebbero però nulla di nuovo se questa sgradevole e diffusa situazione si verificasse tra persone “normali”. Qui invece, sotto le mentite spoglie di “persone civili”, si ritrovano i diabolici protagonisti che ci colpiscono per l’imprevedibilità delle strategie con cui affrontano il divorzio: niente drammi; niente battibecchi; niente contrasti, né attriti. Al contrario: ci si incontra, ci si conosce, si fa amicizia, ci si accorda, e tutto può rientrare in un razionale ed equilibrato “sottocontrollo”.
Ma tutto questo è realmente possibile? I buoni propositi di armonia e civile coesistenza troveranno facile applicazione? Ovviamente no! Si scateneranno competitività uomo-uomo, donna-donna e chi più ne ha, più ne metta! Verranno fuori l’astuzia e l’energia che si è capaci di mettere in campo quando si ama e si vuol riuscire, ad ogni costo, a tenere il compagno accanto a sé. “L’anatra all’arancia” diventa, dunque, a modo suo, un inno alla famiglia e al matrimonio indissolubile.

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