Enza Bruna Bossio: su vertenza ex LSU Scuola lo Stato con i suoi lavoratori non può comportarsi come un “caporale”.

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Riceviamo e pubblichiamo

Ho partecipato, insieme al collega Ferdinando Aiello, alla conferenza stampa indetta dalle organizzazioni sindacali presso la Camera del Lavoro di Cosenza per fare il punto sulla vertenza dei lavoratori ex LSU della scuola.

Credo che sia stato assai grave aver trascinato questa situazione fino al limite massimo, per cui questi lavoratori il prossimo 28 febbraio rischiano non solo di perdere il loro posto di lavoro ma anche il diritto alla riassunzione in servizio.

La proroga di un mese, proposta con un emendamento al Senato, purtroppo non è passata per problemi di ammissibilità sollevati, per questo come per altri provvedimenti, dal Presidente del Senato Pietro Grasso

Resta dunque la strada dell’intervento del Governo che può emanare un provvedimento ad hoc.

Su questa strada ci stiamo impegnando con il collega Ferdinando Aiello e già lunedì abbiamo chiesto un incontro con il nuovo Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini affinché si faccia carico immediatamente della proroga di un mese prevista dall’emendamento cassato al Senato e per il quale era già stata individuata la necessaria copertura finanziaria.

E’ importante che a sostegno le organizzazioni sindacali promuovano la mobilitazione dei lavoratori.

Ovviamente la proroga dovrà essere il preludio alla soluzione definitiva a questa vertenza che, è bene ricordarlo, riguarda 24mila lavoratori in tutta Italia e 1300 in Calabria.

Si tratta di sanare una ingiustizia palese. Affidare i lavori di pulizia delle scuole a ditte esterne le quali, per ottenere gli appalti, operano ribassi che vanno a pesare solo sui salari e sui diritti dei lavoratori, è inaccettabile.

La spending rewiew non può essere la scusa per sollevare lo Stato dal suo dovere di tutela dei diritti di coloro che lavorano, sia pure in forme diverse, alle sue dipendenze e garantiscono il funzionamento di servizi essenziali come la scuola.

Se lo Stato non fa questo si comporta né più e né meno come i vecchi caporali al servizio degli agrari che sfruttavano il lavoro dei braccianti nei latifondi.

 

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