Fdi An Rosarno chiede al sindaco Tripodi l acquisto di defibrillatori

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Aurelio Timpani

Il Circolo Politico di FDI-AN di Rosarno, ha presentato al sindaco Elisabetta Tripodi un’interrogazione per l’acquisto di alcuni defibrillatori, successivamente al alcuni casi tragici avvenuti nella cittadina pianigiana.

Di seguito il contenuto integrale dell’interrogazione:

Premesso che:

 Le ultime vicissitudini che hanno colpito la nostra cittadina, la prima con un evento luttuoso proprio il giorno della Santa Pasqua, con la perdita del compianto Dott. Gianfranco Angileri, colto da improvviso malore e morto nonostante gli sforzi per rianimarlo da parte dei Medici presenti.

Questa mattina il malore dell’Operaio dell’ENEL, di cui non sono state rese note ancora le generalità, che stava effettuando dei avori di riparazione nella centralissima Via Provinciale.

Considerato che:

Rosarno non possedendo un centro di Primo Soccorso, per poter intervenire tempestivamente ed efficacemente su situazioni di estrema gravità e, quindi i tempi di attesa per l’arrivo delle ambulanze attrezzate a volte non sortiscono l’effetto sperato.

Riteniamo di:

Chiedere all’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco, se non sia il caso di deliberare per l’acquisto di alcuni “DEFIBRILLATORI”  di darli in consegna ai Vigili Urbani e di consentire sia agli stessi che ai gruppi di volontariato o di comuni cittadini di frequentare i Corsi di  PBLS – D. (Primo soccorso pediatrico e defibrillazione ndr)

Lo scopo è quello di avere il più ampio numero possibile di persone in grado di intervenire in aiuto a cittadini colpiti da morte cardiaca improvvisa aumentando così le possibilità di sopravvivenza ed attivare correttamente il Defibrillatore presente il loco e di iniziare le manovre di rianimazione cardiopolmonare. E’ opinione ampiamente condivisa tra operatori sanitari, politici e amministratori pubblici che si occupano del problema, che il tempo ottimale d’intervento per un trattamento efficace è di 5 minuti. Si tratta di un tempo brevissimo, ma, se ben utilizzato, sufficiente a salvare una vita. E’ quindi indispensabile una distribuzione capillare sul territorio sia delle attrezzature (defibrillatore) che di personale, anche non sanitario, addestrato al suo corretto uso.

 

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