Ponte della droga tra Sud America e provincia di Reggio Calabria, 12 arresti

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Dodici persone sono state arrestate dagli uomini del Goa e del Gico della Guardia di finanza di Catanzaro che hanno eseguito altrettanti provvedimenti richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e disposti dal Gip. Gli arrestati risultano coinvolti nell’operazione antidroga “Due mari”, culminata lo scorso 30 giugno con l’emissione, in Italia, di 11 provvedimenti di fermo e condotta in sinergia tra la Guardia di Finanza, la polizia nazionale colombiana e la Dea (agenzia antidroga americana). L’inchiesta ha permesso di sgominare un’organizzazione internazionale di narcotrafficanti e di sequestrare oltre 11 tonnellate di cocaina che, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato tre miliardi di euro. Per quanto riguarda il filone italiano dell’inchiesta, diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, sono stati identificati quindici narcotrafficanti che avrebbero importato in Italia oltre 240 chilogrammi di cocaina purissima. La Guardia di Finanza ha ricostruito anche le transazioni monetarie per l’acquisto della droga, con movimentazioni gestite anche da alcuni corrieri che prelevavano il danaro dagli acquirenti calabresi e lo consegnavano ai fornitori. Grazie ad uno scambio di informazioni tra le polizie internazionali impegnate nel blitz, e’ stato possibile identificare i contatti tra Colombia, Costa Rica, Panama, Messico, Brasile, Lima, Cile, Venezuela, Repubblica Dominicana ed Ecuador.
Sette i laboratori clandestini individuati in Sudamerica e 111 le persone arrestate in diverse fasi. In Colombia sono stati anche raggiunti da provvedimenti esponenti dell’Esercito di liberazione nazionale, un’ organizzazione terroristica responsabile di vari reati. Era proprio questa organizzazione, insieme alla Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia, a garantire la sicurezza nel trasporto dello stupefacente. La cocaina veniva caricata su grandi navi mercantili, su imbarcazioni da pesca o su barche “Go-Fast”, per essere trasportata nei Paesi che fungevano da zone di transito. (AGI)

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