1235 persone arrestate in provincia di Reggio Calabria in un anno, tutti i dati sulle operazioni dei carabinieri

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Di seguito la nota stampa diffusa dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, in merito ai risultati raggiunti dall’Arma nella provincia, nel periodo 1° giugno 2013 / 31 maggio 2014, che “sono incoraggianti e gratificano l’Istituzione per gli sforzi profusi”.

L’Arma ha garantito un servizio di “pronto intervento” in grado di gestire le oltre cinquantottomila (58.263) chiamate pervenute nel periodo al numero di emergenza 112 (in media oltre 150 chiamate al giorno), alle quali sono conseguiti migliaia di interventi (8739) realizzati attraverso tutte le componenti operative dell’Arma dislocate sul territorio: dalle pattuglie delle Stazioni, alle “Gazzelle” dei Nuclei Radiomobili, sino al Carabiniere di “Quartiere”.

Queste componenti sono anche chiamate a svolgere un delicato compito di prevenzione, attraverso un costante controllo del territorio e della circolazione stradale; per questo ultimo aspetto sono state intensificate le verifiche nei fine settimana ed in prossimità di locali notturni, al fine di ridurre gli incidenti e il numero delle vittime della strada (le cc.dd. “stragi del sabato sera”).

Nel periodo sono state arrestate 1.235 persone (629 su ordine dell’A.G. e 606 in flagranza di reato) e 65.364 i servizi di prevenzione prestati (15.820 pattuglie, 49.544 perlustrazioni) e 521 i servizi di Carabiniere di Quartiere che rappresentano, per l’Arma dei Carabinieri, la trasposizione del proprio originale modello istituzionale, trasferendo nei popolosi quartieri urbani, così come nelle campagne, la presenza vigile e rassicurante di carabinieri che si fermano a parlare con la gente, per conoscerne le esigenze e raccoglierne le istanze.

I 65.364 servizi preventivi hanno permesso di eseguire 114.507 controlli su strada e quindi controllare 174.775 persone e 105.926 veicoli.

Riguardo il contrasto alla coltivazione illegale della canapa indiana le operazioni di servizio hanno permesso di rinvenire 17.642 piante di cannabis, arrestare 45 persone in flagranza di reato e denunciarne 7 a piede libero.

La componente territoriale dislocata minuziosamente e oculatamente sul territorio permette ai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria di accogliere il 79% del totale delle denunce dei cittadini.

Nel nostro territorio, caratterizzato da un’elevata e pervasiva presenza mafiosa, l’attività operativa è stata sviluppata osservando linee di azione ben precise e circostanziate.

12 sono le operazioni di servizio che hanno permesso di aggredire 19 distinte cosche di ndrangheta in tutta la provincia.

Significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse:

“TERRA BRUCIATA” (11/06/2013), con l’emissione di 3 O.C.C.C. nei confronti di appartenenti alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale denominata cosca “LIBRI” operante a Reggio Calabria;

“ALL INSIDE 3” (13/06/2013), con l’emissione di 23 O.C.C.C. nei confronti di appartenenti alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale denominata cosca “ASCONE” operante a Rosarno;

“VITTORIO VENETO” (27/06/2013), con l’emissione di un decreto di fermo nei confronti di 8 affiliati alla ‘ndrangheta, nelle sue articolazioni territoriali denominate cosche “FORIGLIO” e “PETULLÀ”, operanti a Cinquefrondi (RC);

“ALBA DI SCILLA 3” (02/07/2013), con l’emissione di 7 O.C.C.C. nei confronti di appartenenti alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale denominata cosca “NASONE – GAIETTI” operante a Scilla;

“TRAMONTO 2” (02/07/2013), con l’emissione di 6 O.C.C.C. nei confronti di appartenenti alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale denominata cosca “BELLOCCO” operante a Rosarno e San Ferdinando;

“LUPUS IN FABULA” (07/11/2013), con l’emissione di un decreto di fermo nei confronti di 3 affiliati alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale denominata cosca “PESCE”, operante a Rosarno (RC);

“SIPARIO” (20/11/2013), con l’emissione di 12 O.C.C.C. nei confronti di appartenenti alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale denominata cosca “IAMONTE”, operante a Melito di Porto Salvo (RC) e territori limitrofi;

“ERINNI” (26/11/2013 e 19/12/2013), con l’emissione di provvedimenti restrittivi nei confronti di complessivi 25 affiliati alla ‘ndrangheta, nella sue articolazioni territoriali denominate cosche “MAZZAGATI-POLIMENIBONARRIGO” e “FERRARO-RACCOSTA”, operanti ad Oppido Mamertina (RC) e territori limitrofi;

“INGANNO” (12/12/2013), con l’emissione di 4 O.C.C.C. nei confronti di appartenenti alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale denominata “locale di San Luca”;

“ITALIA CHE LAVORA” (04/02/2014), con l’emissione di 11 O.C.C.C. nei confronti di appartenenti alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale denominata “locale di San Luca” ed in particolare alle cosche MAMMOLITI alias “fischiante” e ROMEO alias “staccu”.

“FACCHINERI” (09/04/2014), con l’emissione di 3 O.C.C.C. nei confronti di appartenenti alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione territoriale denominata cosca Facchineri, operante a Cittanova.

“TNT” (09/04/2014), con l’emissione di 10 O.C.C.C. nei confronti di appartenenti alla ‘ndrangheta, nelle sue articolazioni territoriali denominate cosca Serraino e cosca Franco., operanti a Reggio Calabria.

L’attività di contrasto alla criminalità ha permesso altresì di aggredire beni mobili e immobili nelle disponibilità della criminalità organizzata calcolando confische e sequestri per circa 247MLN di euro (stima secondo parametri valutazione Ministero Interno).

Importantissimo lo sforzo profuso nell’individuare e disarticolare le componenti militari delle cosche della ‘ndrangheta che operano sul territorio, per il soddisfacimento di questa direttrice, essenziale e rilevante diventa la ricerca dei latitanti di mafia, inseriti nelle cosche, spesso in posizione di vertice: 11 sono infatti i latitanti arrestati, tra cui spiccano Alampi Valentino e Trimboli Domenico, ricercati in ambito internazionale.

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