Beni per sette milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria all’imprenditore Massimo Siciliano, di 45 anni, attualmente in carcere. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria.
Siciliano, ritenuto imprenditore di riferimento del locale di ‘ndrangheta di Antonimina, è stato coinvolto nelle recenti operazioni di polizia “Saggezza” e “Ceralacca 2”. Le indagini, secondo quanto riferito dagli investigatori hanno consentito di svelare l’effettivo ruolo svolto dall’imprenditore nell’ambito della “ndrangheta e in particolare della cosca capeggiata dal suocero Nicola Romano di 68 anni. La confisca riguarda la Icop srl di Antonimina e filiale in Romania e la “G.S.C. Srl Unipersonale”, di Dosolo (Mantova), operanti nel settore costruzioni, manutenzione e riparazione strade, autostrade, ponti e viadotti oltre a disponibilità finanziarie aziendali e personali.