Ndrangheta 16 arresti a Rizziconi. In manette anche tre ex consiglieri comunali

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Rizziconi (Reggio Calabria). Associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni e truffa aggravata. Per tali reati sedici persone sono finite in manette alle prime luci dell’alba. La Squadra Mobile di Reggio Calabria e gli agenti del Commissariato di Gioia Tauro, infatti, hanno eseguito sedici ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti altrettanti presunti esponenti della cosca di ndrangheta dei Crea di Rizziconi, che opera nella Piana di Gioia Tauro.

Nel corso dell’operazione i militari operanti hanno proceduto altresì  al sequestro di beni dal valore di oltre 5 milioni di euro.

Tra i destinatari, dell’ordinanza di custodia cautelare vi sarebbero Teodoro Crea, di 65 anni, ritenuto dagli inquirenti vertice dell’organizzazione, la moglie, i figli e la nuora. Uno dei figli del presunto boss Teodoro Crea, Giuseppe, di 36 anni, destinatario di un provvedimento cautelare, è tuttora latitante.

Le indaginiriguarderebbero quella che gli inquirenti hanno definitivo una “sistematica ingerenza nelle attività pubbliche nel comprensorio di Rizziconi e si fonda principalmente sul contributo fornito agli investigatori proprio dal sindaco della cittadina in provincia di Reggio, Antonino Bartuccio che, eletto a marzo 2010 con una lista civica, dal suo insediamento ha collaborato con la Polizia e la magistratura, denunciando irregolarità, anche di natura penale, nella gestione dell’Amministrazione comunale per favorire così gli interessi illeciti della cosca. Il 2 aprile 2011 si dimisero, dopo numerose minacce ed intimidazioni al primo cittadino, tutti i consiglieri comunali e, successivamente, a causa proprio dell’evidente ingerenza criminale, il Prefetto di Reggio sciolse il Comune di Rizziconi.

Tra i destinatari delle 16 ordinanze vi sono anche tre ex consiglieri comunali. Si sarebbe così fatta luce su delle forti pressioni che la cosca dei Crea, secondo gli inquirenti, avrebbe esercitato, non solo attraverso le minacce ed i danneggiamenti ma, anche grazie ai tre ex consiglieri, per frenare l’azione politica del sindaco. Sempre secondo le indagini i tentativi della cosca ebbero successo quando la ‘ndrina riuscì, infine, a determinare proprio lo scioglimento del Comune.

 

 

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