Rosarno (Reggio Calabria) Nella giornata di oggi 28 febbraio i militari della Compagnia di Gioia Tauro a seguito di un’ampia battuta avviata alle prime ore del mattino, con il supporto degli specialisti dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno rinvenuto un sofisticato bunker, dell’ampiezza di 06 mq. con botola di accesso costituita da un blocco di cemento armato che scorreva su due binari. La “scoperta” è avvenuta nelle campagne al limite territorio tra Rosarno e Gioia Tauro e precisamente sul IV Stradone di località Bosco di Rosarno. L’abitazione interessata alle perquisizioni è stata quella della famiglia MULÈ, che tra le sue file annovera un ex latitante, sfuggito agli inizi degli anni 2000, per ben due anni, alla cattura a seguito di una ordinanza di custodia cautelare per l’operazione denominata “TEMPO”.
Ecco, quindi, che è presto spiegata quella “anomalia” all’interno del fabbricato in questione. L’ubicazione del manufatto abusivo tipo bunker si trovava in un vano adibito a cantina/scantinato e l’accesso era garantito tramite una scala con dei gradini in ferro che facevano accedere al vano sotterraneo in cemento armato fornito da energia elettrica, con due prese d’aria, che davano all’esterno, due reti metalliche, di cui una con materasso, un comodino ed una sedia; tutto il necessario evidentemente per passare una “comoda” latitanza soprattutto nelle ore notturne.