Te ne devi andare da Reggio o ti brucio viva, arrestato uomo per atti persecutori

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Ancora una storia di minacce e di soprusi, da parte di un uomo nei confronti della propria ex, è avvenuta a Reggio Calabria, dove i Carabinieri della Stazione di Reggio Calabria principale, hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di M.E., trentatreenne di Reggio Calabria, accusato dei delitti di atti persecutori, lesioni, violazione di domicilio, danneggiamento. Secondo quanto emerso nel corso dell’indagine, avviata a seguito delle denuncie querele presentate nel mese di Aprile dalla ex convivente dell’uomo, lo stesso in preda ad una folle gelosia impediva alla stessa qualsiasi libertà di uscire con le amiche, infatti in una circostanza, al suo rientro a casa dopo essere uscita con un’amica, aveva trovato l’uomo che si era introdotto in casa dopo aver danneggiato la maniglia del portone d’ingresso, a quel punto era stata picchiata selvaggiamente e poi minacciata con frasi gravissime “se non vuoi stare con me te ne devi andare da Reggio se no ti brucio viva”.

Dopo qualche giorno l’uomo aveva bruciato la finestra della stanza dove vivevano le figlie della donna, le aveva anche danneggiato il telefonino. Così alla luce degli elementi probatori raccolti dai militari della Stazione di Reggio Calabria Principale, su richiesta del Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica, il GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria emetteva la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, si legge nella misura “numerosi risultano i comportamenti di minaccia e violenza agiti dall’indagato ed indirizzati alla donna che denotano senz’altro particolare morbosità, deviata affezione, ossessiva attenzione e, nel contempo, un non celato dispregio per l’ordine costituito, violabile, nella distorta visione dell’uomo, allorquando in gioco ci sia il recupero della relazione od anche la vendetta per l’ingiustificato rifiuto di riallaccio della stessa ovvero per l’asserita disubbidienza alle regole imposte.” 

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