ll fiume Petrace, patrimonio storico della piana di Gioia Tauro.

922

Ha origine dal versante tirrenico dell’Aspromonte, è alimentato da sette affluenti e segna il confine tra le città di Gioia Tauro e Palmi. Ma oltre alla sua collocazione geografica ed un patrimonio floristico e faunistico assolutamente da non sottovalutare, il fiume Petrace è soprattutto un patrimonio storico troppo spesso sottovalutato. E’ legato al mito di Oreste, figlio di Agamennone, che perse il senno dopo aver ucciso la madre e lo riacquistò dopo essersi immerso nella foce del suddetto fiume. Decise così di fondare una città che prese il nome appunto di Porto Oreste, ed è localizzabile nella zona oggi chiamata “Rovaglioso” nel territorio di Palmi, anche se alcuni storici in disaccordo localizzano la città nei pressi di “Scinà”. Al fiume Petrace è poi legata anche la storia di San Fantino: Fantino era il giovane guardiano di cavalli di un patrizio Romano, Balsamio. In un epoca in cui essere Cristiano era molto rischioso il giovane Fantino professava segretamente la sua religione, ed aiutava i poveri contadini di nascosto a triturare il grano con i cavalli che custodiva. Balsamio lo scoprì e Fantino dovette fuggire ma arrivato davanti al Petrace fu fermato dalle sue acque torbide ed impetuose, così, col frustino e la preghiera, Fantino fermò le acque passandovi sopra “come fosse terra ferma”. Balsamio, alla vista di tale prodigio, si arrese, chiese perdono e si convertì al cristianesimo. Il Petrace fu inoltre scenario di sanguinosi scontri tra francesi e spagnoli durante la seconda guerra mondiale. Oggi questo fiume è ricordato soprattutto per la sua trascuratezza, per essere causa di inquinamento e sporcizia e per tante altre nefandezze, non serve ricordare che se lo stesso fiume fosse stato in una realtà che valorizza di più le proprie eccellenze di sicuro non sarebbe rimasto così abbandonato nella sua noncuranza. Chi di competenza ne prendesse nota.

Articolo precedente Consiglieri minoranza San Ferdinando: “La spiaggia si presenta deserta”
Articolo successivoPD della Piana: è arrivato il tempo di farsi ascoltare