Fiamma Tricolore: Il Popolo Reggino dice: BASTA!

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Che la situazione economica-finanziaria del nostro belpaese fosse drammatica è cosa notoria, certamente non per i privilegiati, non per i politici di professione, non per gli uomini dalle consulenze milionarie, ma drammatica per la gente comune, per il disoccupato, per chi vive di un unico basso salario, per chi soffre e, per  dirla alla Giannini, … per l’uomo qualunque.

          Riteniamo oltremodo provocatorio che qualcuno, dall’alto della sua posizione rappresentativa,  figlia di una dittatura anticostituzionale, continui a millantare riprese economiche, moltiplicazioni di posti di lavoro, miracoli statistici, ecc.  A onor del vero, questo asso di denari, dovrebbe ogni tanto lasciare la propria postazione mediatica e recarsi fra la gente, negli ospedali, nelle piccole botteghe, tastare il polso delle persone, magari leggere le buste paga dei pochi fortunati, soffermarsi alle trattenute relative alla voce irpef e prestiti con istituti di credito (usurai legalizzati) e poi riflettere sull’opportunità di diffondere notizie false e tendenziose, ma soprattutto offensive per il buon senso e per la dignità dei tanti nuovi poveri creati dagli ultimi governi.

        Mentre gran parte dei politici, a vario titolo, sente il tintinnio delle manette, apprendiamo che nuovi e drammatici tagli sono stati effettuati a danno della regione Calabria ed in particolar modo della Città di Reggio Calabria. Qualche decina di milioni di euro, come per magia, spariscono dal portafoglio reggino ma riappaiono miracolosamente per le città di Roma (riconosciuta contea dei Casamonica) e Milano.

          Riteniamo che a nulla possano valere le rassicurazioni del ministro Delrio, che sdrammatizza questo ennesimo furto ai danni della nostra città affermando che si potrà attingere a un fantomatico ulteriore “tesoretto”, una provocazione, questa, che non alleggerisce il cuore di centinai di migliaia di persone che avrebbero potuto, con le opere finanziate da quel decreto, vedere risorgere in parte la città, con i benefici che ne sarebbero derivati. Ma al dramma non c’è fine, la  necessità di taglio alla spesa (spending review) affonda la lama della propria scure sulla spesa sanitaria. E’ vero, il servizio sanitario nazionale per decenni è stato considerato la “minna” (termine dialettale reggino per indicare l’organo mammario dal quale si  nutrono i pargoli) per tanti amministratori sanitari, case farmaceutiche, professori di prima grandezza, ministri, sottosegretari e via elencando, “minna” alla quale si sono nutriti in modo pantagruelico e senza alcuna vergogna i responsabili di tale dissesto.

          Decine di ospedali chiudono, reparti stracolmi di malati che giacciono nei corridoi, malati oncologici costretti a trasferirsi da un ospedale all’altro, magazzini stracolmi di apparecchiature sanitarie ancora imballate, moderne ma ora in disuso…, e mai nessuno dei responsabili sanitari che si sia fatto carico di denunciare alla Procura della Repubblica una sola di tali nefandezze.  Alle pretestuose giustificazioni del commissario Scura, per il quale è necessario solo tagliare, tagliare, tagliare … rispondiamo che non riteniamo giusto che a pagare il prezzo delle malefatte altrui  siano coloro che soffrono; che paghi chi si è nutrito a quella “minna” senza mai pensare che, la stessa, sarebbe stata l’unica risorsa per chi non avrebbe potuto mai e poi mai essere curato in cliniche private e costose.

          Il Movimento Sociale – Fiamma Tricolore la mattina di giorno 7 novembre sarà ancora una volta in piazza per difendere una città abbandonata dal governo centrale e da quello locale e soprattutto è ancora in piazza a fianco di chi soffre e giace in una barella d’ospedale fatiscente. 

 

 

 

La Segreteria Regionale del MSI-Fiamma Tricolore

Francesco De Leo

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