Gioia Tauro, l’odore insopportabile del depuratore incubo dei cittadini

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Depuratore che emana cattivi odori, ci risiamo. Sembra essere una storia infinita quella che vede protagonista l’impianto di depurazione di Gioia Tauro e i miasmi sgradevoli che provengono da esso. Anche ieri mattina gli abitanti dei quartieri prossimi al depuratore si sono svegliati con l’ormai caratteristico cattivo odore nell’aria. Questa volta la causa dell’odore divenuto insopportabile nelle prime ore della mattina di ieri sarebbe da ricondurre a scarti agrumari irregolari e non autorizzati giunti al depuratore. È questa la spiegazione fornita ad alcuni membri del comitato del quartiere Fiume che si sono recati all’impianto per chiedere spiegazioni e che effettivamente si sono accorti e resi conto di quanto stava accadendo. Una grande quantità di scarti di agrumi stava intasando le vasche del depuratore, creando di fatto grosse difficoltà di lavoro all’impianto. Fra i tecnici della Iam, che gestisce l’impianto, Maria Rosa Bertucci ha voluto portare sul posto i membri del Comitato, facendo loro constatare la causa dei miasmi, in merito alla quale l’azienda non può fare nulla, se non denunciare i fatti. Risalgono a varie date dei mesi scorsi, infatti, diverse comunicazioni più volte fatte dalla Iam ai Comuni della Piana dai quali provengono le reti fognarie per richiedere l’«applicazione di misure di sorveglianza sul sistema fognario delle acqua nere e miste». La stessa problematica delle immissioni irregolari all’impianto di depurazione è stata inoltre denunciata in diverse occasioni, e finora senza rilevanti provvedimenti di soluzione, alla Prefettura di Reggio Calabria, ai settori ambientali e di demanio idrico e fluviale della Provincia di Reggio Calabria, al dipartimento provinciale dell’Arpacal, alla Polizia provinciale, alla Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, al Corpo forestale provinciale e al Nucleo operativo ecologico, facendo presente che «la condizione irregolare ed illegittima di sversamenti di reflui bruti […] nella rete comprensoriale e in impianto, derivati da opifici oleari ed opifici agrumari», se persistente, potrebbe causare la riduzione dell’efficienza del processo depurativo e formazione di esalazioni maleodoranti. E soprattutto di quest’ultima conseguenza si sono accorti già da diverso tempo abitanti e comitati di quartiere, richiedendo immediate soluzioni allo sgradevole problema.

 

RAFFAELLA CARUSO

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