Profughi a Gioia Tauro, i genitori chiedono rassicurazioni sulla situazione igienico-sanitaria altrimenti non faranno iniziare l’anno scolastico

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Dei profughi giunti a Gioia Tauro il 6 agosto scorso, nella palestra della scuola media “Campanella” ne sono rimasti dieci. Nei giorni scorsi, infatti, il grosso del gruppo è stato trasferito in altre città, in centri di accoglienza attrezzati. Prima i quaranta minori e poi cinquanta degli adulti sono stati trasferiti fra Cosenza e la Jonica. In questi giorni anche per gli ultimi dieci profughi è previsto il trasferimento. Intanto si avvicina però l’inizio dell’anno scolastico e i genitori di bambini e ragazzi che frequentano le scuole del quartiere in cui hanno alloggiato i migranti sono preoccupati. Ieri pomeriggio si sono dati appuntamento davanti ai cancelli della scuola materna “F. Tripodi”, della scuola elementare “Don Milani” e della media “Campanella” intenzionati ad avviare una raccolta firme per sottoscrivere una lettera da presentare al commissario prefettizio del Comune di Gioia Tauro per sollecitare una disinfestazione straordinaria degli ambienti interni ed esterni in cui da più di venti giorni alloggiano i migranti. «Ci teniamo a precisare che questa iniziativa non è indirizzata contro i profughi che sono disperati, ma è volta all’ottenimento di rassicurazioni sulla situazione igienico-sanitaria degli ambienti in cui hanno alloggiato in vista del ritorno a scuola dei nostri figli», spiegano i genitori. È così partita la raccolta delle firme dei genitori che intendono sottoscrivere la lettera, che sarà inviata al commissario prefettizio e, per conoscenza, ai presidi delle scuole interessate. I genitori chiedono dunque che sia comunicata con certezza una data di sgombero definitivo della decina di profughi rimasti, e di essere messi al corrente delle operazioni di risistemazione e pulizia che verranno effettuate. In caso di mancata comunicazione e di ritardo nelle operazioni di disinfestazione «informiamo che non faremo iniziare l’anno scolastico ai nostri figli».

 

RAFFAELLA CARUSO

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