Raffa: le interdittive antimafia danneggiano le imprese e fanno pagare un alto costo sociale

20

“L’allarme lanciato del mondo delle imprese reggine sul fenomeno delle interdittive antimafia e sui ritardi del varo delle “white list” è un tema che riguarda da vicino anche la pubblica amministrazione. Perché, di fatto, le interdittive rischiano di fare arenare i procedimenti legati alle gare d’appalto e all’esecuzione delle opere pubbliche con gravissimi danni nei confronti della collettività”. Il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa interviene nel dibattitto sull’argomento, avviato nei mesi scorsi in sede di audizioni della Commissione parlamentare Antimafia e, di recente, alimentato dai vertici dall’Associazione degli Industriali reggini.

 

“L’attuale normativa, infatti, provoca il blocco  degli interventi  – sostiene Raffa –  che il più delle volte  rischiamo di dover ripartire da zero.  I ritardi  fanno lievitare i costi per il committente, soprattutto in termini di adeguamento dei prezzi, mentre   rimane invariato l’obbligo del pagamento delle rate dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti,  senza, di contro, avere la possibilità del completamento delle opere.   E ciò  provoca un  senso di sfiducia nelle istituzioni  con  la collettività costretta a subire gravi danni sociali. La mancata realizzazione  delle opere, pertanto,  contribuisce a tenere bassa la qualità delle vita  e dei servizi erogati ai cittadini. Il danno non riguarda soltanto, come giustamente rilevano le associazioni di categoria, le imprese, ma anche la collettività. Le interdittive, effettivamente, dimostrano di essere  uno strumento amministrativo ormai superato,  come peraltro  dimostrano le sentenze del Tar  che fanno  emergere tutti i limiti di questa procedura.  Appare altresì superata  la normativa  sullo scioglimento dei comuni, come hanno rilevato di recente tanti autorevoli esponenti del mondo istituzionale e politico. Più che colpire  gli organi democraticamente eletti, ritengo, infatti,  che sarebbe opportuno ripristinare  i controlli di merito sui provvedimenti amministrativi”.

 

E sulla “White list”, il Presidente della Provincia di Reggio, rileva che si tratta di “strumenti  efficaci che, assieme alla centralizzazione delle stazioni uniche appaltanti, garantiscono condizioni di maggiore  trasparenza e  di minore  permeabilità alla    criminalità organizzata nel settore dei lavori pubblici. A questo punto – termina il Presidente della Provincia di Reggio Calabria –  è indispensabile   una nuova legislazione, capace  di perseguire l’obiettivo della massima trasparenza  in tutti i procedimenti della pubblica amministrazione rispetto al principio della legalità, nella sua accezione più ampia, che non implichi soltanto obblighi  e doveri in capo  a chi è tenuto a far osservare  la legge, ma  precisi bene  i termini delle garanzie previste per i cittadini: sia  che si tratti di imprenditori che di politici.

Articolo precedente La Provincia di Reggio Calabria festeggia maestra crocerossina centenaria
Articolo successivoVibo, rubata statua Gesù Bambino