“Ci stanno prendendo in giro”, la rabbia degli ex dipendenti dei Mercati Alimentari di Rosarno

22

Non hanno intenzione di mollare gli ex dipendenti dei Mercati Alimentari di Rosarno, che anche questa mattina si sono ritrovati davanti al punto vendita di Gioia Tauro in segno di protesta per il mancato pagamento degli arretrati. Lo avevano annunciato già nei giorni scorsi che avrebbero ripreso a protestare se oggi – come era stato promesso – non fossero arrivati gli stipendi che aspettano da mesi, e così hanno fatto. Inutile è stata però un’altra intera mattinata trascorsa di fronte all’ingresso dell’altro supermercato di zona del gruppo Bonina: neanche oggi sono arrivate le spettanze, fra stipendi arretrati per chi risulta ancora assunto, trattamento di fine rapporto per chi è stato licenziato, e tredicesima mensilità attesa da tutti. «Siamo esasperati, ci sentiamo presi in giro dall’azienda, – hanno detto gli ex dipendenti – a Natale ci hanno tolto il lavoro, a Pasqua ci lasciano senza saldare tutto quello che ci spetta». Sul posto anche oggi il segretario della Filcams di Gioia Tauro Valerio Romano e gli uomini della Polizia con l’ispettore Pirrottina, che hanno tentato nuovamente di mediare fra dipendenti ed amministratori dell’azienda, ricevendo però risposte vaghe e poco rassicuranti. «Neanche la promessa che una parte delle spettanze sarebbe arrivata oggi è stata mantenuta, ma la giornata non è finita, perciò i dipendenti resteranno qui fino a stasera e torneranno anche domani se ce ne sarà bisogno», ha detto invece questa mattina Valerio Romano. Gli ex dipendenti fanno quindi sapere di essere intenzionati ad ingrandire la protesta – che sta già causando qualche disagio alla regolare attività del negozio – procedendo, oltre che per vie legali come già da mesi, bloccando l’ingresso del punto vendita di Gioia Tauro per far sentire ancora di più la loro voce.

RAFFAELLA CARUSO

Articolo precedente Regione Calabria, solidarietà di Forza Italia al consigliere Bova
Articolo successivoSolidarietà da Cannizzaro (Cdl) ad Arturo Bova