Fare Ambiente nota su ponte San Francesco di Paola altrimenti detto Ponte sullo stretto di Messina

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Riceviamo e pubblichiamo

«Renzi dovrebbe avere più coraggio e giocarsi senza indugi, la carta del Ponte San Francesco di Paola, altrimenti dello ponte sullo Stretto di Messina». Lo afferma Antonio Iaconetti, responsabile regionale della Calabria del Movimento Ecologista Europeo FareAmbiente, commentando le ultime indiscrezioni secondo le quali il Presidente del Consiglio avrebbe chiesto al Consorzio Eurolink di riaprire il dossier dell’infrastruttura che il governo Monti, un po’ troppo precipitosamente, aveva invece accantonato nel 2012.

«Non so se allo stato attuale, le penali dovute alla Impregilo per la mancata  realizzazione dell’opera siano più onerose della costruzione dell’opera stessa – aggiunge Iaconetti –  Penso che il Ponte San Francesco di Paola sia, a prescindere, un’infrastruttura strategica e fondamentale per lo sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno, in grado di imprimere una decisiva svolta alle ambizioni di crescita sociale ed economica del Sud del Paese, a cui è inaccettabile rinunciare.

Il Ponte San Francesco di Paola – da oggi in poi così mi piacerebbe venisse chiamato,  – conclude l’esponente di FareAmbiente – rappresenta una grande opportunità in termini occupazionali ed economici, perché rinunciare al Ponte significa non solo una grave perdita per l’asfittica economia del Meridione ma anche italiana che, secondo Impregilo si tradurrebbe, anche,  in una perdita per lo Stato del gettito fiscale potenziale da 4,5 miliardi dagli oltre 40mila posti di lavoro che si creerebbero. E’ innegabile, quindi,  che l’opera –Ponte San Francesco di Paola porterà un valore aggiunto a questo lembo d’Italia, poiché diventerà una sicura attrattiva turistica così da valorizzare anche i tanto e da tutti desiderati Bronzi di Riace,  confinati in questo estremo sud della nostra bellissima penisola.  Il Ponte, conclude Iaconetti, costituirebbe una forte attrazione di investimenti, ed anche sotto il profilo dell’impatto paesaggistico, non dimentichiamo che questo collegamento metterebbe un freno al traffico di imbarcazioni a motore che quotidianamente, nell’indifferenza e nel silenzio di tutti, attraversano lo Stretto, con conseguente inquinamento meteo – marino. Altro che, preoccuparsi del fatto che l’ombra del ponte devia la rotta dei delfini !!! ».

 

 

Il responsabile regionale di Fare Ambiente

Avv. Antonio Iaconetti

 

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