Ranuccio e Frisina: ennesima bocciatura per l’amministrazione di Palmi, questa volta in tema di P.S.C.

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Nonostante non sia più  l’oggetto principale della cronaca politica degli ultimi giorni, il piano strutturale comunale sta silenziosamente –ed in modo tortuoso- proseguendo l’iter che dovrebbe condurlo alla adozione definitiva.

Infatti, seppur più volte annunciato da questa amministrazione e declamato come epocale risultato già raggiunto, non tutti sanno che l’approvando strumento urbanistico sta subendo continue e sonore bocciature. Ci riferiamo, segnatamente,  ai numerosi e pesanti rilievi che vari enti a noi sovraordinati (regione e provincia su tutti) hanno mosso, anche di recente, all’elaborato di che trattasi. Leggendo con dovizia la nota inoltrata dalla regione Calabria al nostro comune, in data 14.10.15, si apprende -in maniera incontrovertibile- come il PSC redatto sia sostanzialmente viziato, in nuce,  dal punto di vista procedurale, tecnico e politico.

Testualmente, infatti, si riferisce come “L’elaborato Tavola U19.2 carta delle azioni di piano-assetto strategico, non risulta allegato”. “Gli elaborati prodotti inerenti le azioni di piano riportano una classificazione delle diverse aree non coerente con gli ATO individuati negli elaborati  U20.2 e U21.” “Si evidenzia che sono pervenute a questo dipartimento numerose osservazioni da parte di privati, rigettate da codesto comune, prima facie, senza l’indicazione di motivazione, ex art.2 comma 2 della LUR.” ” Il quadro conoscitivo prodotto non è assolutamente completo”. “La deroga prevista per il vincolo igienico sanitario del vecchio cimitero, nella misura di 50 mt, non è conforme a quanto disposto  dall’art. 338 T.U. delle leggi sanitarie.” Ancora, con un passaggio importante, il dipartimento regionale  precisa che “Per una pianificazione territoriale ed urbanistica sostenibile, si chiede a codesta amministrazione di voler rivalutare opportunamente la previsione di realizzazione di nuove urbanizzazioni, in particolar modo nella fascia costiera  e in tutte le aree sottoposte a tutela”. “Per le motivazioni sopra espresse, si ritiene necessario redigere nuovo elaborato nel quale siano opportunamente delimitati, gli ambiti urbanizzato, urbanizzabile e agricolo e forestale, evidenziando chiaramente la riduzione  delle aree soggette a trasformazione”.  “Nel territorio della costa viola in generale, ed in particolare nella fascia costiera, dovrá essere inibita qualsiasi trasformazione e previste specifiche misure di salvaguardia e di utilizzazione, secondo quanto previsto  dal QTRP”.  Ancora, si osserva come “Tra i tessuti classificati tra gli ambiti urbanizzati, a completamento e consolidamento dei margini urbani, così come quelli urbanizzabili, vengono ricomprese estese aree non antropizzate, esterne alle previsioni del P. e F., oltre numerosi nuclei abusivi oggetto di richieste di condono non ancora definite, per i quali dovranno essere previsti specifici Programmi di recupero (PRA), avendo cura di avviare per i singoli edifici non sanabili le procedure per il ripristino dello stato dei luoghi, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente in materia”.

La nota regionale,  tanto chiara quanto demolitoria, così conclude “Questo Settore ritiene che il P.S.C. proposto nella versione revisionata a seguito dell’esame delle osservazioni approvate e adottato con d.c.c. n.18 del 28.04.15, non sia ancora conforme e coerente con la L.U.R. e con il Q.T.R.P”

Pertanto, alla luce delle considerazioni sopra sviluppate, ed in attesa di conoscere il futuro del Piano, non appare azzardato –a parere degli scriventi- considerare come un pasticcio politico ciò che, invece, questa amministrazione aveva preannunciato come obiettivo primario del programma di governo.  E’ triste, purtroppo, prendere atto dell’ennesima dimostrazione di vera e propria inettitudine di questa amministrazione. Altra prova dell’inefficienza e dell’inefficacia che contraddistinguono  ormai gli attuali governanti.  Governanti, i nostri,  che essendo incapaci di gestire l’ordinaria amministrazione, ed affidandosi all’approssimazione, si rivelano giornalmente assolutamente incapaci di programmare interventi seri e di prospettiva.

                                                           G. Ranuccio. P. Frisina

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