Uccise madre per averle sequestrato il cellulare. Condannata adolescente reggina

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Nel maggio 2015 presso Melito Porto Salvo, Patrizia Crivellaro fu trovata morta in casa propria, uccisa da un colpo alla tempia sparato dalla pistola d’ordinanza del marito poliziotto. La figlia, S. T. di diciotto anni è stata condannata ieri, con rito abbreviato, a quattordici anni di reclusione per l’omicidio della madre. L’adolescente è stata ritenuta responsabile di aver ucciso la donna. Sin da subito la ragazza si è dichiarata innocente, attribuendo la morte della madre, ad un presunto uomo introdottosi in casa loro, che l’aveva sparata. Gli inquirenti però non hanno trovato alcun riscontro della presenza di terze persone in casa il giorno dell’omicidio. La giovane durante la lettura della sentenza non ha mostrato in pubblico nessuna emozione, anzi sembrerebbe invece essere trapelata freddezza, la stessa che aveva mostrato nei mesi successivi alla morte e all’arresto. Nononstante la sua versione dei fatti, che non ha mai convinto gli inquirenti, furono trovate sulla pistola tre parziali impronte della ragazzina, un dettaglio importante per gli inquirenti. All’origine del delitto vi sarebbe lo scarso rendimento scolastico della ragazza al quale era seguito il sequestro, per punizione, di cellulare e pc da parte della mamma. 

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