Il 21 settembre aperi-dibattito “Gioventù Tradita” a Reggio Calabria

13

L’associazione culturale ‘Stanza 101’ si presenta alla città e per mercoledì 21 settembre, alle ore 18, organizza presso il Caffè Malavenda, sito ad angolo di Villa Zerbi, un dibattito dal titolo “Gioventù Tradita”. Il tema dell’incontro è tratto dal titolo di un libro scritto dal giovane scrittore indipendente, Francesco Marrara, il quale interverrà alla serata insieme a Luigi Iacopino, socio fondatore di Stanza 101, Pasquale Oronzio, membro dell’associazione universitaria New Deal, e Marika Pizzi, assistente sociale. I quattro giovani ospiti si confronteranno in un serrato dibattito sui temi trattati dal libro “Gioventù Tradita”: scuola, università, lavoro, precarietà dell’esistenza, manipolazione sociale. Moderati da Giuseppe D’Agostino, direttore della testata on-line cmnews.it, i giovani saranno i protagonisti della scena nella speranza che questa occasione possa essere lo stimolo per un rinnovato protagonismo nella società di quella gioventù che non si arrenda di fronte alle difficoltà ed alle sfide di oggi. Durante la serata sarà anche possibile consumare un ricco aperitivo.

Stanza 101 è un’associazione culturale impertinente ed assolutamente apartitica. L’immagine ‘Stanza 101’ è presa in prestito dal celebre romanzo di G. Orwell ‘1984’ ad indicare la volontà di costruire un’alternativa al modello totalitario di società attualmente imperante. Come si legge nel suo manifesto “La società di oggi, infatti, nonostante viva un’apparente stato di libertà e benessere, è pesantemente oppressa da una nuova ideologia totalitaria, quella del Capitale. Un’ideologia contro l’Uomo, i cui rapporti sociali sono esclusivamente determinati dalle leggi di domanda-offerta, dove tutto, perfino la persona vale non per la sua dignità intrinseca di essere umano ma solo in quanto consumatore e se risponde a definiti standard di efficienza e produttività. Questa ideologia è riuscita ad imporsi attraverso le grandi scoperte della tecnica che hanno alimentato il mito del progresso secondo cui ogni forma di appartenenza diventa oppressiva e discriminante. Di qui la libertà sociale – declinata a sinistra – si è incontrata con la libertà economica – declinata a destra – fino all’aspirazione finale di creare una società in cui non solo le merci possano circolare liberamente ma soprattutto dove non esistano più ceti sociali, confini, differenze etniche e culturali, perfino le differenze sessuali devono essere annullate. L’uomo nuovo di questa ‘società radicale di massa’ [Pasolini] deve essere precario nel lavoro, dev’essere un migrante senza patria, dev’essere sessualmente neutro. L’uomo nuovo del ‘cretinismo economico’ [Gramsci] dev’essere nullo perché – come spiega Gmork, il servo del Potere in “La storia infinita”, prima di scontrarsi con Atreyu – solo attraverso il ‘niente’ è facile dominare gli uomini. E se qualcuno manifesta una posizione “scorretta”, come se si macchiasse del crimine di psicoreato, viene perseguitato e rinchiuso nella ‘Stanza 101’ del sistema politico, giudiziario od in quello mediatico dove TV, giornali ed internet infliggono le proprie torture scongiurando al pericolo delle peggiori fobie sociali”.

 

Articolo precedente Interrogazione di Nicolò su ss18
Articolo successivoOperazione Santa Fè, quattro arresti nella Piana