Operazione Tramontana. Sequestati beni per 11 milioni e applicata sorveglianza speciale a esponenti cosche della Piana

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Beni e società per un valore di oltre undici milioni di euro, e misure di prevenzione personali della sorveglianza speciale nei confronti di nove presunti membri apicali delle cosche della Piana. Sono i provvedimenti eseguiti questa mattina dai Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, con la collaborazione del R.O.S. e del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria. In particolare, i militari operanti hanno portato a termine l’esecuzione di 10 decreti di sequestro emessi, su richiesta della Sezione misure di prevenzione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, con i quali è stata disposta la misura di prevenzione antimafia del sequestro, ex D.Lgs. 159/2011.

L’operazione, denominataTramontana,deriva dall’Operazione Crimine, ed ha riguardato il patrimonio mobiliare, immobiliare e societario, intestato ovvero riconducibile a vari soggetti, posti ai vertici dell’associazione di tipo mafiosa – denominata “ndrangheta”, nella sua articolazione territoriale della “società” di Rosarno e Polistena nonché dei “locali” di Laureana di Borrello, Oppido Mamertina e Bagnara Calabria, facenti parte del mandamento tirrenico della Provincia di Reggio Calabria, già destinatari di una sentenza di condanna nell’ambito della ormai nota Operazione “IL CRIMINE” .

I provvedimenti sono stati emessi al termine di un’accurata rielaborazione dei dati reddituali, effettuata dalle Fiamme Gialle, con oltre 200 accertamenti economico-patrimoniali a carico di persone fisiche e giuridiche tra i quali anche l’intero nucleo familiare del “capocrimine” Domenico Oppedisano (classe ’30), del “mastro di giornata” della “società” di Rosarno, Michele Marasco, del capo del “locale” di Laureana di Borrello, Rocco Lamari, del capo del “locale” di Oppido Mamertina, Antonio Gattellari, e del capo del “locale” di Bagnara Calabra, Rocco Zoccali.

I provvedimenti eseguiti hanno portato al sequestro di:

  1. 17 (diciassette) attività commerciali/quote societarie;
  2. 28 (ventotto) beni immobili (terreni, fabbricati, complessi immobiliari);
  3. 4 (quattro) autovetture;
  4. 8 (otto) conti correnti/depositi/buoni postali;
  5. 15 (quindici) polizze assicurative;

per un valore di stima complessivo di circa 11 milioni di euro.

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