Ponte sul Mesima o meglio il ponte dei sospiri

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È diventato ormai un vero e proprio tormento, per gli agricoltori della piana di Rosarno, il ponte sul fiume “Mesima”  crollato ormai da un lustro.

I lavori di ristrutturazione sembrano non avere mai fine e ad oggi sono ancora sconosciuti i motivi di tanto ritardo.

Le quotidiane lamentele che ci pervengono da parte degli agricoltori sono incessanti e giustificate. Sono vere e proprie proteste indirizzate alle Autorità competenti.

Dopo una prima precaria sistemazione di una parte della carreggiata che ne consentiva l’attraversamento, anche se in modo del tutto avventuroso, gli agricoltori, e non solo loro, sono costretti a fare il… chiamiamolo così… “tragitto alternativo”, raggiungere cioè Rosarno, percorrendo almeno 25 km, per accedere ai fondi che si trovano sulla riva opposta del fiume.

Superfluo evidenziare i disagi e gli oneri che tale attraversamento determina nella gestione di un settore, come l’agricoltura, afflitto da una crisi economica annosa e particolarmente grave.

Tutto ciò è diventato, per gli agricoltori di San Ferdinando, Rosarno e Nicotera un vero e proprio incubo, viste anche le condizioni di dissesto in cui versano le strade di fortuna che si è costretti ad attraversare!!

La campagna agrumicola è quasi al termine ma l’ennesima stagione estiva è ormai alle porte, e il ponte sul “Mesima” rischia di restare ancora un miraggio.

La viabilità deviata non può che arrecare ulteriori danni economici a diversi comuni che dall’agricoltura e dal turismo ricavano le loro principali fonti di guadagno.

Qualcuno faccia presto e ci dia delle risposte valide!

 

 Fabio Ravalli Confagricoltura Reggio Calabria.

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