A Rosarno, la seconda sessione del corso di formazione sulla Tutela delle vittime delle mafie

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Riceviamo e pubblichiamo 

Al via il secondo appuntamento del Corso di alta formazione sulla Tutela reale delle vittime innocenti della criminalità organizzata, svoltosi all’Istituto Piria di Rosarno dalle 15.30 alle 19.00. 
Tema dell’incontro è stata la legge n.512, che nel 1999 istituisce il Fondo di rotazione per la solidarietà per vittime di reati di stampo mafioso.

L’incontro si è aperto con la testimonianza di Tiberio Bentivoglio, imprenditore vittima di mafia, e con l’intervento di Anna Foti, giornalista che ha incontrato molti familiari di vittime di mafia e raccolto diverse testimonianze in merito.

Felice Centineo, avvocato del Foro di Palermo e difensore di vittime di mafia, ha rievocato il caso Scopelliti e aperto il focus sulla legge 512, spiegando nel dettaglio di cosa si tratta. Centineo ha illustrato le motivazioni per l’accesso al Fondo ed ha spiegato la genesi della normativa, elencando alcuni casi giurisprudenziali ad esempio della effettività della tutela.

Il Dr. Vincenzo Panico, già prefetto a Crotone, presidente del Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati internazionali violenti, presso il Ministero dell’Interno, ha posto invece l’attenzione sui presupposti e sui requisiti per l’accesso alla 512, con particolare riferimento alla effettiva tutela per il risarcimento dei danni subiti dalle vittime. 

Ha moderato il Seminario Maria Cantone, project manager della Fondazione Antonino Scopelliti.

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