Immigrato morto a San Ferdinando vittima del cieco buonismo?

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San Ferdinando. Un’altra vittima del freddo o un’altra vittima del buonismo che accompagna le politiche dell’immigrazione? Purtroppo centinaia di anziani che non possono permettersi riscaldamenti e senzatetto muoiono ogni anno vittime del gelo. Ma il caso di Man Addia, ivoriano di 31 anni, non è un caso come gli altri, si tratta di un immigrato morto a San Ferdinando, nel cuore della Piana di Rosarno e Gioia Tauro.

Pertanto, tutti coloro i quali si girano dall’altra parte quando sentono del senzatetto di Roma o del pensionato di Bologna, ora sono pronti a manifestare a dare battaglia a reclamare a gran voce i diritti dei fratelli africani.

Ancora non si è capito, o non si vuole capire, che la politica delle “porte aperte” per tutti invece di aiutare questi disperati che sognano un futuro migliore non è altro che una chimera, li illude mandandoli allo sbaraglio, strappandoli dai propri affetti, in un Nazione che non può permettersi nemmeno di garantire il futuro dei propri figli. Quali prospettive può offrire un Paese come l’Italia dove la disoccupazione giovanile è al 40% (massimo storico dal 1977)? Quale aiuto può dare chi vive in uno Stato dove centinaia di imprese chiudono ogni giorno? Dove si possono trovare le risorse per sostenerli  nella loro ricerca di una vita migliore se un giorno si e l’altro pure i pensionati, che già vivono con una miseria, vengono minacciati che la loro mensilità già da fame forse non potrà essere più corrisposta per mancanza di fondi?

Quali risorse economiche può investire un comprensorio, in cui gli amministratori non riescono a svolgere nemmeno l’ordinaria amministrazione (vedasi manutenzione strade, illuminazione, smaltimento rifiuti), nella tutela dei diritti degli immigrati? Soprattutto se i Governi nazionali ed Europei si ricordano della Piana di Rosarno e Gioia Tauro solamente in occasione delle tragedie per puntare il dito contro gli abitanti del posto.

 Le risposte, anche per chi non le vuole sentire o non le vuole capire sono  di una semplicità disarmante. Non ce  la possiamo fare. Chi non ha per sé non può aiutare gli altri, ed è ora che chi di dovere lo capisca una volta per tutte,  forse i presunti cattivi non sono veramente tali, ma sperano solamente  di non dover più assistere a queste tragedie.

Angelo Zurzolo

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