Sculco su Patto per la Calabria

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“Intanto, mi sento di esprimere un sincero compiacimento per aver posto all’ordine del giorno del Consiglio ‘una informativa sul Patto per la Calabria’ previsto dal MasterPlan elaborato e proposto dal Governo.

E’ questa, un’occasione importante, direi di portata storica, che – se mi è concesso dire – richiede un nostro impegno ‘straordinario’ e non invece ordinario e magari distratto, come molte volte è avvenuto e non potrà e non dovrà più avvenire.

Intanto è importante perché da lungo tempo, da troppi lunghi anni, la questione del Sud è rimasta assente dall’agenda e degli impegni dei diversi Governi che si sono succeduti alla guida del Paese.

Finalmente, il Governo Renzi ha deciso di fare i conti e di ingaggiare la sfida dello sviluppo e della crescita del Mezzogiorno.

Lo fa presentando un apposito MasterPlan, deliberando delle apposite linee guida nelle quali viene indicato un percorso, una nuova metodologia e vengono indicate le risorse e gli strumenti e, soprattutto si battono i ritmi e i tempi entro i quali questa missione al Sud deve essere realizzata.

Si tratta di oltre 100 miliardi di Euro da impegnare e utilizzare nel periodo che va dal 2016 al 2023.

Non è poco e, noi, faremmo bene a seguire, con ordine, questo indice e questo percorso, per evitare di fallire ancora una volta come tante volte è avvenuto nella storia della nostra regione.

E, cosa assai importante, forse la più importante, il Governo convoca ed impegna le grandi imprese partecipate dallo Stato alla ‘Missione di Sviluppo del Sud’.

Noi tutti sappiamo, esaminando la storia dell’Italia e la nostra storia, che quando la pubblica amministrazione ad ogni livello, a partire dallo Stato, ha provato a fare crescita al Sud solo e soltanto con le infrastrutture, fine a se stesse, e soprattutto non indirizzate a promuovere un tessuto economico e produttivo forte e competitivo, ha sempre fallito in tutti questi decenni.

Il risultato di questa politica sbagliata è sotto i nostri occhi.

Abbiamo avuto cattedrali nel deserto e spesso chiesette senza campanile.

In questi anni è cresciuta e si è alimentata a dismisura la gramigna invece dell’erba buona.

Questa è la storia amara e complicata della nostra Calabria.

Per questo sono convinta, che noi non abbiamo bisogno solo di più hardware, che pure è necessario, ma abbiamo bisogno, soprattutto e molto di più, di fare software, di creare, cioè quella intelligenza diffusa che può dare luogo ad un nuovo e qualificato moderno sviluppo.

Ma consentitemi di dire che il problema non è solo il merito.

Da solo non basta!

Non è sufficiente una semplice elencazione di opere da realizzare e potenziare per ritenere che poi, automaticamente e magicamente si ottenga sviluppo.

Troppo facile !

Abbiamo le risorse.

Abbiamo un inedito interesse del Governo nazionale.

Abbiamo la disponibilità delle grandi aziende di Stato.

Abbiamo il MasterPlan che ci indica un percorso da seguire e da compiere …

A questa punto potremmo restarcene con le ‘braccia conserte’, in attesa che questo agognato sviluppo arrivi.

Ahimè, ahinoi, purtroppo, penso, che non sia proprio così.

Se fosse così facile si potrebbe fare tutto ‘altrove’ e ‘lontano’ e basterebbero solo il Governo e ‘gli altri’…

Non penso che così possa funzionare.

Purtroppo non ha funzionato nel passato.

Ecco perché penso, invece, che questa volta per non fallire nuovamente, dobbiamo esserci anche noi, consapevoli e convinti che non potrà realizzarsi alcuno sviluppo senza il nostro protagonismo.

Ecco perché bisogna fare squadra e ‘non solitudine’ con la quale non si va da nessuna parte.

E dobbiamo fare squadra con la Calabria e i calabresi.

Serve un pieno e completo coinvolgimento dei territori e di tutte le istanze rappresentative del mondo del lavoro e delle imprese, perché solo così potremo ottenere la fiducia e la partecipazione dei calabresi e solo così potremo affrontare le tante sfide che abbiamo di fronte, a testa alta e con successo.

Ecco perché, sig. Presidente, su un evento così importante si sarebbe dovuto seguire la strada e la logica della partecipazione inclusiva e plurale.

Lo dico a bassa voce e con il massimo rispetto delle sue prerogative, che voglio aiutare e sostenere.

Per quanto mi riguarda, in particolar modo per il territorio della città e della provincia di Crotone, seguendo la logica e l’impostazione del MasterPlan, ci siamo messi subito al lavoro.

L’ho fatto non da sola, ma chiamando all’impegno tutti gli attori protagonisti dello sviluppo locale che si sono prodigati, in sinergia e con metodo, ad elaborare una visione dello sviluppo ed un primo Piano di rilancio del territorio.

Ho registrato su questi temi, devo dire, con piacere, una disponibilità ed un interesse superiore ad ogni aspettativa, una reazione ed un coinvolgimento pieno e motivato di ogni intelligenza e di ogni ‘sapere’.

E’, questo, un patrimonio che non possiamo deludere e non possiamo disperdere.

In altri termini, abbiamo lavorato, così come raccomanda spesso l’Europa, nel senso di aggregare ed impegnare tutti, in un ‘modus operandi’ che ha al centro la responsabilità di ciascuno per sconfiggere il disinteresse, il fatalismo e la rassegnazione e promuovere, di conseguenza, uno sviluppo locale di impianto e di respiro europeo.

Niente di più e niente di male !

Il lavoro che è stato fatto costituisce quella specificità di Crotone che avevo richiamato nell’ordine del giorno del precedente Consiglio che è stato approvato all’unanimità e oggi colgo l’occasione per ringraziarvi tutti…

Una specificità che non aveva la pretesa di ottenere particolari privilegi e non può e non deve essere ritenuta e considerata una sorta di rivendicazione localista nè autonomistica, come qualcuno ha voluto sostenere.

Noi non vogliamo niente di più di quanto ci spetta e ci è dovuto e non vogliamo, soprattutto, perdere questa occasione storica di sviluppo per i territori e per la Calabria intera.

Per questo, caro Presidente, io oggi le consegno, con questo intervento e con il documento elaborato, e consegno all’Aula, non delle idee ammucchiate per fare volume e, men che meno per spirito polemico, ma un lavoro documentato, innovativo e propositivo, frutto di un impegno e di una fatica vera, tesa a dare una mano alla Calabria.

Questo lavoro le chiedo di integrarlo nel più complessivo Patto per la Calabria.

Sono sicura, sig. Presidente, della sua disponibilità e del suo sentimento sincero di volere e di desiderare un percorso di successi e di speranza per la nostra terra e per tutti i calabresi”.

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